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Festa di San Corrado a Noto
19 Febbraio 2020
Gratuito
Il 19 febbraio FESTA E PROCESSIONE DEL SANTO PATRONO S. CORRADO. L’urna – che contiene il corpo del santo (sette sarcofaghi) – preceduta dalle Confraternite e dai “Cili”, grandi ceri decorativi sostenuti da fusti di legno che rappresentano la storia della vita del Santo, viene portata a spalla dai Portatori, seguono la Banda Musicale e i fedeli che scelgono di fare il loro voto nel “viaggio scausu” (viaggio scalzo) dalla propria città sino al centro storico. La domenica successiva, OTTAVA della festa, nel pomeriggio si svolge nuovamente la processione del santo patrono. Ogni dieci anni l’urna di San Corrado viene portata sempre in solenne processione fino all’Eremo – Santuario dedicato al Santo, che si trova a cinque chilometri della città.
Momenti di grande commozione e partecipazione popolare per la festa più sentita dell’anno. In prossimità dei festeggiamenti in onore di San Corrado, nella Cattedrale gremita di devoti, l’urna del Santo viene traslata dal luogo in cui è custodita ed esposta in modo da essere visibile a tutti i fedeli. L’urna, contenente le spoglie mortali del santo venuto da Piacenza, una volta svelata viene spostata dalla cappella laterale all’altare maggiore dove resterà esposta fino alla fine dei festeggiamenti, prevista la domenica successiva con la processione del solenne ottavario. A portare e scortare l’urna nel breve giro interno della Cattedrale tra i banchi dei fedeli, sono i fedeli portatori di San Corrado ed i portatori dei cilii (evoluzione di un grosso cero). La festa principale, è prevista per l’ultima domenica di agosto. Il tragitto dedicato alla processione dell’Ottava, quando l’urna di San Corrado percorre le vie del piano alto della città, tocca le chiese del Crocefisso e del Sacro Cuore.
Le origini dei cilii non sono molto note, ma sembra che siano l’evoluzione degli intorci grandi, voluti dal canonico netino Pietro Ansaldo nel 1620. Difatti questi lascio una cospicua rendita per abbellire la processione del 19 febbraio che lo stesso canonico definiva come la vera festa, dato che tale giorno segnava la morte del Santo. All’origine erano previsti solo due intorci grandi portati dai devoti del Santo, che anno per anno venivano aumentati di due fino al raggiungimento di dodici unità. Certo non si parla di “cilii” veri e propri, ma l’introduzione di questi intorci grandi che avrebbero dovuto illuminare l’arca argentea di San Corrado, possono essere considerati la nascita dei “cilii” che noi oggi vediamo. Il termine “cilii” viene menzionato, per la prima volta, solamente nella descrizione della processione di San Corrado fatta da Giuseppe Pitrè in “Feste Patronali in Sicilia” del 1900.