Il Pm ha chiuso le indagini sull’incidente fatale al 27enne di Lentini: l’automobilista dovrà rispondere di omicidio stradale

Nulla e nessuno, purtroppo, potranno riportare indietro il loro caro, ma i suoi familiari potranno quanto meno rendergli un po’ di giustizia. A conclusione delle indagini preliminari sul tragico incidente stradale costato la vita, a soli 27 anni, a Ciro Amenta, domiciliato a Lentini (Sr), dove si è anche verificato il sinistro, la mattina del 30 marzo 2023, il Pubblico Ministero della Procura di Siracusa titolare del relativo procedimento penale, il dott. Andrea Palmieri, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale per l’automobilista che ha causato il decesso del giovane scooterista con una sciagurata inversione di marcia: si tratta di G. B. M., 79 anni, pensionato, anche lui residente a Lentini. Riscontrando la richiesta, il Gup del Tribunale siracusano, dott.ssa Carmen Scappellato, ha fissato per il 13 maggio 2024, dalle ore 9, l’udienza preliminare di un processo dal quale i congiunti della vittima, assistiti da Studio3A, si aspettano risposte.

Più in particolare, il Sostituto procuratore imputa al settantanovenne, iscritto fin da subito nel registro degli indagati, di aver causato la morte di Amenta, determinata dai gravissimi politraumi riportati nello scontro con il veicolo e poi nella rovinosa caduta sull’asfalto, “per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia nonché nella violazione dell’articolo 154 del Codice della Strada” per citare la richiesta di processo depositata lo scorso 8 febbraio 2024.

Come infatti è stato accertato dalla polizia municipale di Lentini, che ha effettuato i rilievi, e soprattutto dall’ingegner Filadelfio Chiarenza, a cui il magistrato inquirente ha affidato l’incarico di redigere una consulenza tecnica cinematica per ricostruire la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del terribile schianto, l’automobilista, che era alla guida di una Renault Scenic, “partendo da una posizione di parcheggio sul lato destro di via Mercadante (dov’era fermo a bordo strada, ndr), si immetteva nel flusso veicolare eseguendo una pericolosa manovra di inversione di marcia in presenza di intersezione, vietata dall’articolo 154 comma 6 del C.d.S., e senza essersi assicurato di poter operare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada” prosegue il Pm, che conclude.

In questo modo l’automobilista creava ostacolo al motociclo SH300 condotto da Ciro Amenta che sopraggiungeva (da tergo nella stessa direzione, ndr) e che finiva per impattare sulla fiancata sinistra posteriore dell’auto”, con conseguenze letali: il giovane, che peraltro è risultato totalmente negativo alle analisi tossicologiche, sia per alcol sia per droga, e che quindi non era in alcun modo in stato di alterazione psico-fisica, non ha potuto nulla per evitare l’impatto di fronte a quella manovra improvvisa e per di più vietata.

Il ventisettenne, che ultimamente era tornato nella sua città di origine, Lentini, ma che era cresciuto e aveva vissuto per gran parte della sua breve esistenza a Malnate, in provincia di Varese, dov’era emigrata la sua famiglia, ha lasciato in un dolore immenso i genitori, un fratello e due sorelle i quali, per fare piena luce sui fatti, essere assistiti e ottenere giustizia, attraverso l’Area manager per la Sicilia Salvatore Agosta, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. E ora, pur nella consapevolezza che nessuna pena li ripagherebbe mai della loro perdita, si aspettano una condanna adeguata dell’imputato per la gravissima e fatale violazione commessa.

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By Redazione

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  • Mio nipote non lo restituirà nessuno in quanto trovo giusto che la giustizia abbia il suo corso in quanto era stato dichiarato che mio nipote era sotto effetto di stupefacenti invece dagli esami tossicologici è risultato negativo ora è giusto che la giustizia faccia il suo corso e chi ha sbagliato paghi per quello che ha fatto

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