Corea del Nord: nuovo test missilistico, no comment di Trump Il vicepresidente Usa Pence è in Corea del Sud

Il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, è appena giunto a Seul, in Corea del Sud, poche ore dopo il lancio missilistico fallito da parte della Corea del Nord. Pence, che inizia a Seul un tour di 10 giorni in Asia, era stato informato del tentativo durante il viaggio.

Fonti militari Usa hanno confermato il fallimento del test missilistico della Corea del Nord, con il missile, non ancora identificato, esploso subito dopo il lancio. Un test avvenuto poche ore dopo la parata militare a Pyongyang in cui il regime di Kim jong-un ha messo in campo una delle piu’ imponenti dimostrazioni di forza in cui hanno sfilato i missili simbolo della minaccia nordcoreana che costituisce quel problema cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha garantito “verra’ posto rimedio”. Trump a caldo non ha parlato dell’ultima provocazione di Pyongyang, rispondendo con un “no comment” veicolato dal capo del Pentagono James Mattis. E’ la scelta tattica di Washington di non dedicare troppa attenzione alle ‘provocazioni’ di Kim jong-un. Non per ora, o almeno presumibilmente fino a quando non sara’ piu’ chiara la natura di quest’ultimo gesto. Nello specifico la natura del missile che, lanciato dalle coste orientali del Paese alle 17.21 di sabato ora di Washington (gia’ il giorno seguente in Corea del Nord), dalla citta’ di Sinpo, e’ espoloso quasi immediatamente dopo il decollo. Le prime indicazioni dalla Difesa sucoreana, poi la conferma dei militari Usa, stabilendo che e’ stato utilizzato un unico missile e che l’area interessata e’ la stessa individuata per recenti tentativi falliti di lanci. Adesso Corea del Sud che Stati Uniti sono impegnati a ottenere maggiori informazioni sul tipo di missile utilizzato.

La visita di Pence intende confortare gli alleati dell’Asia nel momento critico del confronto con la Corea del Nord. Il vicepresidente, che è accompagnato dalla moglie e dalle due figlie maggiori, vedrà il premier sudcoreano Hwang Kyo-ahn, che svolge le funzioni presidenziali, dopo l’impeachment della presidente Park Geun-hye in attesa delle elezioni di maggio. Pence, figlio di un reduce della Guerra di Corea (1950-53), del quale conserva la stella di bronzo in ufficio, fra l’altro deporrà una corona di fiori al Cimitero nazionale della capitale sudcoreana e poi si unirà alle truppe americane e sudcoreane per la messa pasquale e i festeggiamenti. Martedì sarà poi a Tokyo, dove incontrerà il premier Shinzo Abe, altro alleato strategico.

 

 

Parlando in occasione della grande parata militare in corso a Pyongyang per festeggiare il 105mo anniversario della nascita del padre della patria Kim Il-sung, Choe ha criticato il nuovo governo degli Usa sotto il presidente Donald Trump per “la creazione di una situazione di guerra” nella penisola coreana con l’invio di mezzi militari strategici nella regione. Presente alla parata anche Kim Jong-un, che però non ha parlato prima che la tv di Stato nordcoreana interrompesse le trasmissioni in diretta dalla piazza. Kim, leader 30enne salito al potere alla fine del 2011, ha sempre enfatizzato come le armi nucleari siano il fondamento della sua strategia di difesa nazionale.

Corea del Nord, probabile nuovo test. Da Pyongyang, il punto di Antonio Fatiguso

La Corea del Nord ha avviato la grande parata a Pyongyang per celebrare il 105/mo compleanno del suo padre fondatore Kim Il-sung e la leadership del dittatore di terza generazione Kim Jong-un. La televisione di Stato ha mostrato migliaia di soldati in marcia su piazza Kim Il-sung e prototipi di missili intercontinentali KN-08 e KN-14 trasportati su camion in sfilata. Alla parata assiste da un podio anche il leader Kim Jong-un. Secondo gli analisti militari tali missili potrebbero un giorno essere in grado di colpire bersagli fino agli Stati Uniti continentali, anche se la Corea del Nord non li ha ancora testati. I soldati nordcoreani hanno portato in parata anche un altro grande razzo mai visto prima, delle dimensioni di uno a lunga gittata. Nel corteo sfilano poi carri armati, lanciarazzi multipli, pezzi d’artiglieria e un missile a combustibile solido progettato per essere sparato da sottomarini. Presente anche il potente missile a medio raggio ‘Musudan’, che potenzialmente potrebbe raggiungere le basi aeree statunitensi a Guam. La tv di Stato ha mostrato il leader Kim Jong-un, in abito nero e camicia bianca, uscire da una limousine nera e salutare la sua guardia d’onore prima di avviarsi lungo un tappeto rosso verso il podio da cui assiste alla parata insieme ai funzionari governativi di alto livello.

Corea del Nord: pronti a rispondere. Da Pyongyang, il punto di Antonio Fatiguso

La guerra potrebbe scoppiare in ogni momento“. E’ l’ammonimento lanciato dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi sulla crisi con la Corea del Nord. Lo scrive la Bbc online. “Si ha la sensazione che un conflitto potrebbe scoppiare da un momento all’altro – ha detto il ministro -. Penso che tutte le parti interessate dovrebbero mantenere alta la vigilanza per quanto riguarda questa situazione”.

Le forze armate nordcoreane hanno annunciato di essere pronte a prendere “le più dure” contromisure contro gli Stati Uniti se continueranno con le provocazioni. “Le nostre controazioni più dure contro gli Usa e i loro vassalli saranno prese senza alcuna pietà, tali da non permettere all’aggressore di sopravvivere”, ha affermato un portavoce del Comando generale di Pyongyang in una dichiarazione rilanciata dall’agenzia ufficiale Kcna.

In un’eventuale guerra tra Corea del Nord e Stati uniti “non ci possono essere vincitori”. Lo ha detto il ministro degli esteri cinese Wang Yi, promettendo il sostegno della Cina a qualsiasi tentativo di dialogo tra le parti. “Invitiamo tutte le parti a smettere di provocare e minacciarsi a vicenda e a non permettere che la situazione diventi irreparabile e fuori controllo”, ha aggiunto Wang in una conferenza stampa con il collega francese Jean-Marc Ayraul. Il Cremlino è “molto preoccupato” per le crescenti tensioni nella penisola coreana e invita tutti i paesi ad astenersi da qualsiasi atto provocatorio. Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “E’ con grande preoccupazione che stiamo guardando l’escalation delle tensioni nella penisola coreana: invitiamo tutti i paesi a dar prova di moderazione e ammoniamo contro qualsiasi azione che potrebbe portare a misure provocatorie”.

Il Cremlino è “molto preoccupato” per le crescenti tensioni nella penisola coreana e invita tutti i paesi ad astenersi da qualsiasi atto provocatorio. Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “E’ con grande preoccupazione che stiamo guardando l’escalation delle tensioni nella penisola coreana: invitiamo tutti i paesi a dar prova di moderazione e ammoniamo contro qualsiasi azione che potrebbe portare a misure provocatorie”. Lo riporta la Tass.

In una intervista all’Associated Press il viceministro degli Esteri nordcoreano Han Ryol ha accusato il presidente americano Donald Trump di aver creato un “circolo vizioso” di tensioni nella penisola coreana, ha detto che di fronte a un attacco preventivo americano Pyongyang “non terrà le braccia incrociate” e che il prossimo test nucleare sarà condotto quando il quartier generale supremo nordcoreano lo riterrà più opportuno. Han ha aggiunto che la Corea del Nord andrà in guerra se” gli Stati Uniti “lo sceglieranno”. Il viceministro ha puntato il dito contro le “manovre militari spericolate” degli Usa e possibili “attacchi preventivi”, avvertendo che Pyongyang “ha un potente deterrente nucleare”.

Per il viceministro degli Esteri nordcoreano la politica di Trump è “più aggressiva” di quella di Barack Obama. “Abbiamo fatto un confronto con le precedenti amministrazioni americane e la conclusione è che questa è più violenta e aggressiva” verso la Corea del Nord, ha aggiunto.

Pentagono non commenta su attacco preventivo  – Il Pentagono non commenta le indiscrezioni della Nbc, secondo le quali gli Stati Uniti sarebbero pronti a un attacco preventivo alla Corea del Nord nel caso di imminente test nucleare da parte di Pyongyang.

Nbc, Usa pronti a raid preventivo contro Corea – Gli Usa sono pronti ad un raid preventivo con armi convenzionali contro la Corea del Nord se e quando i responsabili politici saranno convinti che Pyongyang si stia preparando a un test nucleare. Lo afferma la Nbc citando più fonti dell’intelligence americana. Le fonti credono che un test nucleare possa verificarsi durante il fine settimana.

Gli Stati Uniti hanno posizionato due cacciatorpediniere con missili Tomahawk non lontano dalla Corea del Nord, riferiscono fonti dell’intelligence a Nbc. Pyongyang ha avvertito che un ”grande evento” è vicino, spingendo l’intelligence a temere un test nucleare. Un evento di rilievo si è già tenuto nella capitale nordcoreana alla presenza di Kim Jong-un, che ha inaugurato uno dei maggiori progetti abitativi di Pyongyang, mostrando come la Corea del Nord nonostante le sanzioni continui a crescere.

Da lunedì sospesi voli Air China Pechino-Pyongyang – I collegamenti aerei tra Pechino e Pyongyang della Air China saranno sospesi da lunedì. Lo rende noto la tv cinese Cctv.

 

 

 

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