PD Priolo: Susinni convaca politici e sindacati per parlare di crisi economia ed occupazionale aggravata della pandemia

Il tema del lavoro deve essere al di sopra di tutto, l’impegno deve essere di tutti.

Le note dolenti riconducibili alla crisi economica ed occupazionale nel nostro territorio hanno origini remote, i nodi purtroppo insoluti del passato vengono al pettine e sono ulteriormente inasprite dalla pandemia. L’evento è stato organizzato dal Segretario del Partito Democratico di Priolo Gargallo su piattaforma on line, il tema trattato “Lavoratrici e lavoratori, crisi economica ed occupazionale in tempo di covid”. Gli intervenuti, Antonio Rubino della segreteria regionale del PD, Franco Nardi della Segreteria Generale Provinciale della CGIL, il Sindaco di Priolo Gargallo Pippo Gianni, il Presidente del Consiglio Comunale di Priolo Gargallo Alessandro Biamonte, la componente della confederazione provinciale Donne Democratiche Seba Marchi, per la Confartigianato di Siracusa Gipi Marullo, Roberto Franchina consulente finanziario, Natale Motta per la Camera del Lavoro di Priolo. Il segretario Carmelo Susinni ha evidenziato il ruolo del Partito Democratico, sempre a fianco delle parti sociali, con particolare impegno relativo alle tematiche occupazionali. In queste considerazioni, il PD deve essere propositivo assumendo la leadership politica di dialogo col sindacato, le associazioni di categoria imprenditoriali, e tutti i portatori di interessi del territorio. Coinvolgere tutti i soggetti che operano nel territorio è una condizione imprescindibile che il Partito Democratico deve farsi carico ponendosi come interfaccia tra la Regione, lo Stato e la Comunità Europea, per rilanciare il territorio. Per poter intercettare le risorse post covid che la Next Generation Eu destinate per la Sicilia, attraverso il “Piano Sud 2030”, per il lavoro nel mezzogiorno d’Italia, si deve lavorare insieme e subito, programmando una progettualità territoriale, per attrarre nuove le imprese nel periodo di programmazione 2021-2027. In questo contesto potrebbero a pieno titolo inserirsi le aree ZES da recente istituite in Sicilia, che comprendono aree portuali e aree di sviluppo industriale, per attrarre nuovi insediamenti produttivi di piccole e medie imprese, la riconversione energetica e decarbonizzazione, a questa sostenibilità europea le industrie petrolchimiche dovranno convertirsi. Inoltre bisogna favorire l’insediamento di nuove filiere produttive improntate all’economia circolare, valorizzare gli antichi insediamenti culturali, valorizzare la presenza naturalistica (riserva delle saline e la vasta presenza di territori alberati dentro l’area industriale), realizzare un polo tecnologico/scientifico innovativo che faccia da motore a questo percorso. Il tema del lavoro deve essere al di sopra di tutto, l’impegno deve essere di tutti, chi impedisce questo percorso deve essere di tutti.

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By Redazione

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