Rifiuti, Musumeci: “Ecco cosa il mio governo ha fatto in due anni”


“Sul tema dello smaltimento dei rifiuti il mio governo in due anni di governo ha raggiunto risultati significativi. Faremo l’impossibile per uscire dall’emergenza rifiuti perché in nome
dell’emergenza si è consentito, in passato, tutto e il contrario di tutto”. Ad affermarlo il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nel corso di un incontro con la stampa nella
sede catanese della Regione.

Il governatore ha elencato i risultati già raggiunti. Dai progetti avviati nella scorsa legislatura e completati nell’ultimo anno, come la sesta vasca di Bellolampo a Palermo e i due impianti già aperti a Gela e Enna. E ancora Musumeci ha annunciato che sarà realizzato anche quello di Messina, dopo il superamento del problema legato alla compatibilità con Piano paesaggistico. Ma non solo, tra i lavori programmati dal 2018, e già finanziati con 147 milioni di euro, il presidente della Regione ha citato la settima vasca di Bellolampo, con una capienza di 700mila
metri cubi e nuovi impianti pubblici a Castellana Sicula, Vittoria, Casteltermini, Trapani Nord e Sud, Ravanusa, Sciacca, Castelvetrano e Calatafimi-Segesta.

Risultati concreti raggiunti dall’esecutivo nonostante, ha commentato Musumeci “il tempo sia un nemico, tanto quanto la mafia”. Perché gli iter burocratici per la realizzazione di nuovi impianti
pubblici per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti in Sicilia sono lunghi e farraginosi.
“Stiamo agendo con procedure ordinarie – ha spiegato- e non ci vorranno sei anni come già avvenuto, pensiamo di realizzarli in tre anni. Ma le procedure sono estenuanti nelle attese”.

In tema di termovalorizzatori il presidente della Regione ha detto di non avere alcun pregiudizio: “Ne sono previsti due nelle osservazioni del ministero dell’Ambiente, se ce li
chiedono li prevederemo”.

Nel sistema dei rifiuti in Sicilia “dobbiamo impedire il monopolio, l’oligopolio” – ha affermato Musumeci, sottolineando di “avere rispetto per l’imprenditoria privata, quando resiste alle
pressioni esterne ed è impermeabile”.

L’obiettivo della Regione nel settore impianti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è di “arrivare al 60 per cento al pubblico e al 40 per cento ai privati, che ad oggi trattano il 70 per
cento dei rifiuti nell’Isola”.

Con gli interventi attuati dal suo governo, ha ricordato Nello Musumeci, la “differenziata è passata dal 16 per cento a oltre il 40 per cento, nonostante a Catania e Palermo sia intorno al 16-
17 per cento. Questo – ha aggiunto – significa che negli impianti privati arrivano meno rifiuti,grazie all’azione dei sindaci e dei cittadini e a ordinanze restrittive emesse dalla Regione. Fermo
restando che i nostri compiti sono vigilanza e pianificazione, mentre spettano ai Comuni la raccolta e lo smaltimento”.

Il presidente ha ricordato di avere commissariato le Società servizi rifiuti della Sicilia orientale, perchè non hanno indicato i siti per i nuovi impianti pubblici. Con il commissario,
invece, sono già stati individuati 6, 7 luoghi dove poterli realizzare.

“Stiamo lavorando per i Centri comunali di raccolta che saranno finanziati con 25 milioni di euro”. Infine Musumeci rivendica che il governo regionale ha “evitato di mandare all’estero un solo
chilogrammo di spazzatura, come previsto dal piano del governo nazionale nel dicembre 2017, i cui costi sarebbero stati pagati dai cittadini”.

Affrontato anche il tema Oikos, l’impianto privato per il trattamento e la gestione dei rifiuti che sorge a ridosso dei centri abitati di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. “E’ stata una follia
autorizzare un impianto vicino a due centri abitati anche se all’epoca la legge non imponeva vincoli – ha detto il governatore -. Abbiamo costituito un gruppo ristretto per approfondire il tema Oikos che si è insediato il 16 agosto e che è arrivato a due conclusioni. La prima è la necessità di rivolgerci all’Anac per verificare la condotta illecita accertata dalla magistratura
che comporta misure straordinarie nella gestione se c’è un rischio corruttivo. La seconda conclusione è che al di là dei pareri tecnici e dirigenziali, la distanza ravvicinata dai centri abitati non può tollerare un ulteriore utilizzo dell’impianto”. Il governatore ha annunciato che “in autotutela è stato avviato un procedimento di revisione della Valutazione di impatto ambientale
e un monitoraggio da parte dell’Arpa sulle misure olfattometriche che sarà concluso entro febbraio”. Infine un attestato di stima e fiducia nei confronti dell’assessore all’Energia. “Gli
approfondimenti della magistratura sono garanzia per tutti, anche per il presidente della Regione e per il governo, ma il coinvolgimento è cosa diversa. L’assessore Alberto Pierobon gode della mia
incondizionata fiducia politica. Arata non ha ottenuto alcunché da questo governo, nonostante i suoi propositi iniziali e questa è la migliore delle garanzie” – ha concluso Musumeci.

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