Rilancio zona industriale, Tabacci: “Ecco come”

PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e progetti di rilancio della zona industriale e di tutto il territorio provinciale e regionale.
Questi i temi al centro dell’incontro organizzato ieri pomeriggio al Comune di Priolo dal sindaco Pippo Gianni.
Presenti Bruno Tabacci, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio del Governo Draghi, con delega alla Programmazione e Coordinamento Economico, il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività Produttive, il presidente di Confindustria, Diego Bivona, i responsabili di tutte le aziende della zona industriale.
“La Sicilia – ha detto Tabacci – si è vista escludere i progetti presentati ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza perché non erano conformi. Il PNRR si gioca sull’efficacia e sulla qualità dei progetti. La questione riguarda sia gli operatori industriali sia la pubblica Amministrazione che deve valutare. Dal PNRR italiano dipendono le sorti della nostra ripresa e dello sviluppo. Dicevo che i progetti presentati dalla regione Sicilia non erano adeguati; se ci sono delle regole, queste devono essere rispettate e deve essere chiaro che il PNRR non è la ripetizione dei fondi strutturali, che hanno dato esperienze alquanto negative e per questo bisognerà cambiare verso. Il PNRR funziona per stati di avanzamento, quindi dobbiamo avere idee e progetti pronti, meglio se già in stato di avanzata costruzione. Anche i Comuni spesso non sono dotati di personale tecnico adeguato, in grado di realizzare progetti seri, e le professionalità più elevate e capaci sono andate in pensione. In questo senso, un plauso va al sindaco Gianni e al Comune di Priolo per aver sbloccato dopo tanti anni i concorsi ed aver assunto nuovo personale. C’è anche il problema di mettere insieme i Comuni, di consorziare almeno i 6 Comuni dell’Area ad Alto Rischio Ambientale, così come detto più volte dal sindaco Gianni. Questi Comuni – ha proseguito Tabacci – si devono raccordare per dare risposte efficaci, serve un lavoro di concertazione, così come fatto in questi anni da Pippo Gianni che è il sindaco più autorevole in questa zona. Le opere non devono riguardare la frazioncina ma devono essere di una certa importanza, di natura strategica, sulla base di bandi che saranno fissati dai ministeri competenti nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, alcuni dei quali sono già avviati. L’importante è avere le idee chiare su cosa fare. I temi sono quelli conosciuti da tutti, transizione ambientale, transizione digitale, il tema della sanità”.
“E’ assolutamente necessario – ha commentato il sindaco Gianni – un coordinamento tra tutti gli Enti interessati. Per quanto mi riguarda, chiederò ancora una volta un coordinamento dei 6 Comuni dell’Area ad Alto Rischio Ambientale, che esiste già da 20 anni ma non è mai riuscita a decollare. Oggi più che mai c’è la necessità di stare insieme, di creare le condizioni affinché possano essere presentati dei progetti comuni, dalle reti idriche alle fognature, dal verde pubblico a tutto ciò che può essere oggetto di intervento pubblico per decarbonizzare tutta la nostra area industriale. Questo incontro – ha detto ancora il primo cittadino – ha confermato che il nostro intervento nel futuro deve essere rivisitato. La nostra regione non può continuare a fare progetti che poi vengono bocciati ma deve presentare progetti seri, per un rilancio serio, affinché le prossime generazioni possano pensare ad un futuro diverso e migliore. Priolo è il Comune che ha ideato il Piano di Risanamento Ambientale 30 anni fa e anche il piano che coinvolge gli altri 5 comuni nell’Area ad Alto Rischio Ambientale. Non voglio fare la mosca cocchiera, ma sono pronto a dare una mano se gli altri 5 sindaci capiscono che è il momento di stare insieme. Il consorzio non è una diminutio di ciascuno di noi ma una potenzialità per ciascuno di noi”.
“Questo comprensorio industriale – ha affermato l’assessore Turano – è stato un’opportunità per la provincia di Siracusa e per tutta la regione. Avvertiamo adesso preoccupazione e per superarla abbiamo costruito con il presidente Musumeci un meccanismo che sarà definitivamente approvato il 15 novembre, presso la Camera di Commercio di Siracusa, insieme al prefetto, per costruire un documento che porteremo al MISE, per chiedere l’istituzione dell’Area di Crisi Complessa. Si tratta di una scommessa, spero vincente, che darà nel breve e nel medio termine l’opportunità di utilizzare anche il meccanismo degli ammortizzatori sociali, nelle more di un vero progetto di riconversione. Questo significa che eviteremo tensioni sociali ma significa pure che le aziende serie dovranno riconvertire per garantire la produzione per altri 30 anni”.
Tra gli altri interventi, quello del presidente di Confindustria Bivona e dei rappresentanti della zona industriale, ing. Geraci, Bellina e Governanti.

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