Salvati migranti a largo dalle coste siracusane, fermati due presunti ‘trafficanti’ dell’Est Europa

Ieri pomeriggio, la Polizia di Stato, congiuntamente alla sezione operativa navale della Guardia di Finanza, in collaborazione attiva con l’Agenzia Frontex, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di due cittadini stranieri per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nello specifico, lo scorso 26 Maggio, 38 migranti che si trovavano a bordo di un piccolo veliero diretto in Italia, erano stati soccorsi, al largo delle acque dello Ionio, da una nave mercantile e successivamente trasbordati su un’unità navale della Capitaneria di Porto ed un pattugliatore

Al fine di ricostruire i fatti e di individuare i “trafficanti”, i migranti sono stati sentiti da personale della Squadra Mobile e da personale della Guardia di Finanza di Siracusa. A seguito delle attività di rito conseguenti allo sbarco, sia i migranti, che i due odierni fermati, furono trasferiti a bordo della “nave quarantena” in ossequio ai protocolli previsti dall’emergenza epidemiologica da covid-19, per poi sbarcare nella mattinata odierna.

Nell’immediatezza dei fatti, furono sentiti tre migranti dello sbarco per reperire informazioni utili sui soggetti che materialmente li avevano condotti durante la traversata. Dalle dichiarazioni emergeva in maniera abbastanza evidente che si trattava di un “viaggio clandestino di migranti”. I migranti riconobbero i due uomini dell’Est Europa come i conducenti del veliero a bordo del quale avevano viaggiato dalle coste turche fino a quelle siciliane. Di seguito agli ulteriori accertamenti investigativi esperiti che hanno dato positivo riscontro alle dichiarazioni rese dai migranti al momento dell’arrivo in Italia, gli operatori all’atto dello sbarco dei due russofoni dalla nave quarantena hanno proceduto al loro fermo di indiziato di delitto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine delle incombenze di rito, i due soggetti sono associati alla locale casa circondariale di Siracusa-Cavadonna a disposizione della Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa che coordina le indagini.

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By Redazione

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