Siracusa dice no alla guerra. La decisione unilaterale della Turchia di attaccare in Siria e di massacrare il popolo curdo, che peraltro in Siria ha combattuto eroicamente contro le milizie dell’IS, è una decisione inaccettabile, pericolosa, funesta.
La comunità internazionale non sta facendo abbastanza per fermare il massacro di civili che l’esercito di Erdogan sta compiendo ogni giorno, peraltro affiancandosi anche a truppe irregolari e miliziani jihadisti e provocando la fuga di ex combattenti dello Stato Islamico detenuti nelle prigioni bombardate.
Siracusa è città dei diritti umani e non può rimanere in silenzio davanti a questo scempio e all’ennesima azione di guerra contro un popolo perseguitato e in un Paese devastato da anni di conflitto.
Per tale ragione, venerdì 18 ottobre, alle ore 18, associazioni e cittadini saranno in presidio davanti al consolato turco di Siracusa, in viale Zecchino 156 (palazzo ex AZ), per ribadire la propria solidarietà al popolo curdo e chiedere l’immediata fine dell’aggressione turca ai curdi siriani.
Intendiamo infatti unirci all’appello delle donne curde al mondo e a tutti i popoli che amano la liberta per chiedere:
– la fine dell’invasione e dell’occupazione della Turchia nella Siria del nord
– l’istituzione di una No-Fly zone per la protezione della vita della popolazione nella Siria del nord e dell’est
– di prevenire ulteriori crimini di guerra e la pulizia etnica da parte delle forze armate turche
– di garantire la condanna di tutti i criminali di guerra secondo il diritto internazionale
– di fermare definitivamente la vendita di armi alla Turchia
– di attuare sanzioni economiche e politiche contro la Turchia
– di adottare provvedimenti immediati per una soluzione della crisi politica in Siria con la partecipazione e la rappresentanza di tutte le differenti comunità nazionali, culturali e religiose in Siria.