Il tribunale del riesame ha rigettato tutte le richieste di annullamento delle misure cautelari nei confronti delle persone coinvolte nelle due inchieste della Procura di Siracusa, “Archia” e “Fiera del sud”. Il tribunale della libertà si è riservato sul deposito delle motivazioni ma ha sostanzialmente rigettato l’istanza avanzata dall’imprenditrice Rita Frontino e degli altri 3 indagati, coinvolti nell’inchiesta coordinata dai pm Lucignani e Grillo.
L’avv. Mario Fiaccavento, che difende Rita Frontino, aveva insistito sulla connessione degli atti d’indagine con l’inchiesta Sistema Siracusa, per cui ha eccepito che la competenza per quest’inchiesta sia della Procura di Messina. Ha anche eccepito sulle responsabilità attribuite alla Frontino sostenendo non esservi stata alcuna interposizione nelle società a cui vengono contestati i reati e il fatto che l’indagata abbia avuto solo un ruolo di project manager e non amministrativo. Nessuna truffa, poi, sarebbe stata consumata a dire della difesa di Frontino perché sin dall’inizio le aziende subappaltatrici avrebbero preso accordi con una società priva di capitali. L’indagata non poteva nemmeno fare aumenti di capitale perché questo tipo di operazione tocca farla ai soci mentre le quote societarie restano comunque sotto sequestro.