Messina, colpo al clan dei Barcellonesi: 59 arresti

Carabinieri

Nel cuore della provincia di Messina a Barcellona Pozzo di Gotto, , il vecchio clan era stato ricostituito dai rampolli dei padrini in carcere. Sono mafiosi 2.0, che cercavano di conciliare la tradizione degli antichi affari – droga ed estorsioni, soprattutto – con la modernità criminale: gli ordini di droga li facevano sulle chat private dei social, per evitare di essere intercettati. In 59 sono finiti in manette questa notte, nell’ambito di un blitz condotto dai carabinieri del comando provinciale e del Ros: le indagini coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Messina, diretta da Maurizio de Lucia, raccontano di un clan che imponeva estorsioni a tappeto in provincia. E nessun commerciante, nessun imprenditore ha mai denunciato.

Sono riusciti a ricostruire gli investigatorie i nuovi affari del clan grazie alle dichiarazioni di alcune collaborazioni di giustizia, le intercettazioni hanno poi aperto nuovi scenari, soprattutto con il riferimento allo spaccio di droga. Una delle piazze più attive era sull’isola di Lipari, dove due gruppi si erano spartiti la gestione degli affari.

La vecchia mafia di Barcellona Pozzo di Gotto la raccontava un cronista coraggioso, si chiamava Beppe Alfano, era un collaboratore del quotidiano “la Sicilia”, fu assassinato l’8 gennaio 1993. Aveva scoperto che i boss del suo paese avevano solide relazioni con la mafia palermitana e con quella catanese. Barcellona continua ad essere uno snodo per incontri riservati fra boss e insospettabili. In nome di affari sempre nuovi.

Comments

comments

By wltv

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Related Posts

× Segnala