Nuovo ospedale, Reale: “Prima ci vuole il progetto”

Dopo il ricordo e omaggio alla persona di Padre Lombardo “a cui tutti dobbiamo essere riconoscenti – ha detto Ezechia Paolo Reale – per aver formato intere generazioni di giovani a Siracusa” oggi il capogruppo di Progetto Siracusa è intervenuto, in conferenza stampa, sul nuovo ospedale di Siracusa.

“Disertare la seduta del 15 luglio è stato un atto voluto e non una vergogna, come è stata superficialmente definita. Per Progetto Siracusa è finito il tempo delle chiacchiere. Oggi servono atti amministrativi seri, un progetto concreto che verrà, se rivolto al bene della collettività, senza alcun dubbio, condiviso ed approvato in Consiglio Comunale nei tempi più brevi. Tutto questo a patto che si rispetti la regolarità amministrativa degli atti per evitare, per l’ennesima volta, di andare a sbattere in annullamenti da parte delle autorità giudiziarie”.

Secondo Reale partecipare all’ennesimo consiglio comunale aperto, senza dunque alcun potere decisionale, per prestare il fianco ad inutili passerelle non fa parte di Progetto Siracusa. “Noi chiediamo da mesi – ha aggiunto Reale – di porre in essere il corretto percorso amministrativo per avere realmente il nuovo ospedale di Siracusa. Fino ad oggi non c’ è una carta né un progetto che possa fare riferimento al nuovo ospedale di Siracusa. Saranno i tecnici a dire dove purché il procedimento sia corretto e non rischiamo un nuovo Talete né finanziamenti persi, che ne abbiamo già perduti troppi”.

“E che l’amministrazione comunale – ha aggiunto Reale – dopo un primo intervento del gruppo di Progetto si sia resa conto che bisognava muoversi lo dice il fatto che già lunedì il sindaco Italia ha dato mandato ai suoi uffici, finalmente, di istruire la pratica. Questa è la conferma che da mesi diciamo le cose giuste.

Tre le strade possibili per procedere:

  1. L’azienda sanitaria ha fatto uno studio per l’area più adeguata? Faccia una richiesta scritta al Comune per realizzare il progetto, che deve essere presentato dall’Asp stesso. A questo punto il sindaco e la giunta chiedano, se condividono, agli uffici comunali di istruire la variante urbanistica, come si fa in qualunque posto, chiedano agli uffici di fare gli studi geologici e tecnici, al fine di portare in consiglio comunale la proposta di variante urbanistica per destinare quell’area all’ospedale. La variante urbanistica si istruisce approfonditamente da parte degli uffici comunali, qualora si appoggi il piano proposto dalla Regione di ubicare l’ospedale in zona Tremilia. Dunque, l’ufficio tecnico, una volta pronto con tutti i pareri, invia in Consiglio comunale il progetto. Soluzione, questa che per essere espletata serve almeno un anno di tempo.
  2. Procedura di variante semplificata. Un progetto preliminare, redatto dall’Asp ed istruito dal Comune, trasmesso poi in consiglio comunale che va votato con effetto di variante urbanistica.
  3. Progetto definitivo redatto dall’Asp e approvato in conferenza dei servizi da tutti gli enti competenti e poi trasmesso al consiglio comunale, che ha l’obbligo di votarlo entro 30 giorni per assegnargli valore di variante urbanistica.

Ad oggi non esiste un progetto, non esiste una conferenza dei servizi su un progetto proposto dall’Asp. Deve essere l’Asp a presentare un progetto. Tutto questo ancora non esiste. Ad oggi non esiste una carta. Per questo riteniamo inutili i consigli comunali solo per passerelle o fare propaganda politica di chi di ospedale non ha neanche idea di cosa si parli.

Tra le preoccupazioni maggiori il livello di mobilità passiva (ovvero il denaro che altre Asp percepiscono per malati inviati in città vicine) che su Catania è del 20% e che questo potrebbe ai malpensanti far dire che allontanare la costruzione di un nuovo ospedale a Siracusa è solo una tattica.

“ Allora – ha concluso Reale – se Catania ha ben tre DEA di secondo livello costruiti su una percentuale di popolazione che comprende Siracusa e Ragusa, a questo punto, ci batteremo perché né Siracusa né Ragusa eroghi mobilità passiva all’Asp catanese. Questo secondo noi è il modo migliore per far valere i diritti di tutti i siracusani”

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