Siracusa, il consigliere Castagnino sbattuto fuori dell’assessore Coppa tra nervosismo e fallimento

Tira davvero una brutta aria al Vermexio. Siamo, purtroppo, entrati nel campo delle decisioni vitali che ci si aspetta da un’amministrazione della città che governi in un momento in cui la crisi economica e politica ha colto di sorpresa, per colpe diffuse, il governo della comunità siracusana; siamo ben oltre, nella sfera della personalizzazione del potere e nell’arroganza personale che poco si addicono ad un assessore della Giunta di una democrazia rappresentativa, vietando l’entrata dei consiglieri comunali durante un incontro pubblico con i cittadini in difficoltà e in piena azione di rivendicazione dei diritti e dei doveri, del popolo sovrano in democrazia. Il nervosismo ha tradito ancora chi per il compito istituzionale deve rimanere calmo e con la logica del buon senso. In questi casi occorre la collaborazione di tutti e non la guerra.

“L’assessore Coppa incontra le famiglie coinvolte e i dipendenti degli asili nido comunali in privato al comune. Porte chiuse ai consiglieri di opposizione. Temeva forse un confronto con chi cerca di risolvere realmente il problema – così il consigliere d’opposizione Salvatore Castagnino in un comunicato stampa diffuso pochi minuti fa – Mi sono recato – scrive Castagnino – all’incontro ma le porte mi sono state sbattute in faccia a causa di cosa non si sa. Al comune una riunione non è mai stata chiusa ai consiglieri che sono pubblici ufficiali ed hanno il diritto di conoscere cosa accade all’interno dell’ente per cose che riguardano i cittadini. Se avesse voluto incontrarli in veste non amministrativa, poteva convocarli nella sede del partito. Un comportamento che lascia da pensare. Un assessore “nominato”, che non rispetta i rappresentanti delle istituzioni eletti. Dal primo momento – scrive ancora Castagnino – mi sono attivato per cercare di risolvere il problema ed ho incontrato i soggetti coinvolti, ho prodotto atti e portato il problema in aula consiliare. Quanto fatto dall’assessore Coppa inasprirà di certo la discussione in aula domani e al consiglio comunale urgente richiesto in proposito. Sì, è una dichiarazione di “guerra” – conclude Castagnino – all’assessore e all’intera giunta che scappa dal confronto costruttivo”.

E i fatti, purtroppo, hanno dato ragione a Ezechia Paolo Reale e ad altri della cordata avversa a questo centrosinistra arcobaleno che amministrava la città durante la scorsa tornata amministrativa, che parlava di abbandono di Siracusa al proprio destino durante la campagna elettorale, senza un timoniere capace di seguire la giusta rotta. Anche chi, maggioranza o pseudo opposizione, non è apertamente contrario a quest’andazzo di cosa, se ne sta nel proprio cantone evitando dall’intervenire. Una città senza opposizione, salvo eccezioni come nel caso, senza un accento critico che dichiara senza paure i pericoli che comporta un tale comportamento, in un modo di fare e di governare che è destinato alla rovina.

Si vuole far passare per decisionismo la paralisi dell’amministrazione della città. Ci toccherà rimpiangere il passato che ci appariva peggiore dell’immaginazione. La città è alla deriva. Tutto è immobile, l’amministrazione non riparte e dimentica il programma strombazzato, compreso quelli che avevano garantito con la loro presenza un buon governo della città ai siracusani; ma non è stato così.

Concetto Alota

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