Siracusa: la mala politica e gli atti delinquenziali per condizionare l’attività della Giunta Garozzo

A poche ore dall’operazione dei carabinieri che ha portato all’arresto dei presunti responsabili dell’attentato incendiario contro l’auto del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, si sono moltiplicati i complimenti ai carabinieri e i messaggi di solidarietà per il sindaco, ma anche messo in moto tante domande e tante paure. A commentare i fermi dei presunti attentatori, sono stati in tanti, ma gli aspetti investigativi ora sarebbero ad una nuova svolta e inedita fase, con sviluppi che se confermati, a dir poco sarebbero davvero sconvolgenti.

Si legano e si slegano fatti e personaggi per giustificare impegni e offese, nello stesso tempo e modalità, ma anche con tanti aspetti che alla fine potrebbero sconfiggere il mostro velenoso che da anni vive al Vermexio indisturbato. Storie che nell’ultimo anno sarebbero finite più di una volta in primo piano, e che interessano parte della politica sottobanco, quella nascosta persino a chi spetta la decisione finale, finita sotto l’attenzione d’inquirenti e investigatori, che hanno scombinato i “gioghi”, specialmente dopo l’attentato a Garozzo. Nell’ambiente politico si raggiunse la punta massima del nervosismo che avrebbe caratterizzato la presenza di una parte della politica violenta, capace di condizionare e far vivere nel terrore gli addetti ai lavori a più livelli; l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura conferma che occorreva dare un taglio netto alla provocazione a modo di sfida, per disarcionare gli interessi economici di tante “famiglie politiche siracusane” che ora riappaiono organizzati, si fa per dire, alla meno peggio e spinti dalla necessità di far quadrare i conti a tutti i costi. Ma durante la campagna elettorale potrebbero sempre esserci tante curve, specie l’ultima, quella pericolosa in politica.

I carabinieri hanno piantato un “paletto” e messo un freno alle estorsioni e alle minacce contro l’istituzione chiamata comune di Siracusa, riportando la legalità in cui Garozzo ha dato il suo decisivo contributo. Hanno, di fatto, anticipato le mosse dei responsabili a ventaglio coinvolti, in molti ancora “liberi”, e che ora stanno meditando tra il pentimento e il ragionamento che conviene intraprendere. Di poche ma efficaci parole è invece in queste ore il sindaco Garozzo, l’unico in grado di saper decifrare i “simboli” dal politichese in corso d’opera, in cui senza tanto sforzarsi si apprende che non è stato del tutto chiarita la vertenza insorta per gli interessi tra i clan della politica siracusana. Il romanzo è ancora in pieno svolgimento, ma alla fine i siracusani, sul piano della legalità, piaccia oppure no, potrebbero alla fine rimpiangere l’amministrazione capitanata da Giancarlo Garozzo, con tutte le sue disavventure, trappole messe in piedi dalla mafia-politica, sentenze pilotate e, ironia della sorte, con i soldi dei cittadini della città di Archimede. Ma la cronaca di questi fatti, non è ancora del tutto terminata.

Concetto Alota

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