Siracusa – Lettera del Pd a Draghi: la legge elettorale siciliana priva della doppia preferenza di genere

Assume particolare significato quest’anno la ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna. Sono passati 45 anni da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite propose ad ogni paese di dichiarare un giorno all’anno” Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale”, unendo la promozione dei diritti delle donne e la difesa della pace in un nesso di grande valore , quasi a incaricare le donne di farsi costruttrici di pace. Dal 1977 l’8 Marzo , che già molti paesi festeggiavano, ha assunto anche questo significato. In questo periodo della storia dell’umanità’, così pieno di incognite e gravato dalla minaccia del genocidio del popolo ucraino, il PD si unisce al popolo della pace e ai movimenti delle donne che rivendicano l’urgenza di una nuova fase della storia, caratterizzata dall’inclusione e dal rispetto delle differenze. A questi valori si è’ uniformata l’azione del PD che ha promosso nelle sedi legislative e istituzionali , nazionali, regionali, locali, norme indirizzate a produrre per le donne cambiamenti sostanziali nella vita quotidiana, nell’accesso al lavoro, nel sostegno all’imprenditoria, nel riequilibrio della rappresentanza politica. E’ di qualche giorno l’iniziativa di una lettera a Draghi, partita dalla Sicilia, le cui firmatarie sono dirigenti democratiche ed ex parlamentari , tra cui le siracusane On. Amoddio, Cirone Di Marco, Rizza. Nella lettera, fatta propria dal PD nazionale e regionale, da parlamentari siciliani , da associazioni femministe, si chiede di adottare il potere sostitutivo previsto dall’art. 120 c.2 della Costituzione nei confronti della Regione Sicilia ancora priva della doppia preferenza di genere nella legge elettorale per il rinnovo dell’Assemblea Regionale. Nella lettera viene segnalata l’inottemperanza della Regione rispetto agli artt. 51 e 117 Costit. e a un corpus di leggi nazionali in materia , già adottate da altre Regioni. Il PD condivide e sostiene l’iniziativa tanto più che in 75 anni dall’insediamento del Parlamento Regionale Siciliano solo 58 elette su 854 deputati hanno potuto rappresentare i Siciliani. Il distacco rispetto ad altre regioni, il vulnus rispetto al principio di uguaglianza,la mancata attuazione della legislazione naz. di scopo segnalano quanto l’unita’ giuridica dello Stato sia messa in discussione e quanta necessità e urgenza vi siano dell’intervento dello Stato. Se il mondo deve essere più equo, accogliente, pacifico, il passo a difesa della parità di genere e’ nella giusta direzione e va accelerato. Affermarlo in occasione dell’8 marzo di questo drammatico 2022 e’ più necessario che mai: più donne nei luoghi delle decisioni possono aiutare la costruzione di sentieri di confronto e dialogo finora imbattuti e sempre più auspicabili.

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