Un confronto per un patto di integrità pubblica concentrato e condiviso da P.A. e imprese

Piano Nazionale Anticorruzione 2022: un tavolo provinciale pubblico – privato per un patto di integrità pubblica concertato e condiviso da P.A. e imprese, ecco la ricetta di Amato

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio il Piano nazionale anticorruzione 2022 redatto dall’Autorita’ Nazionale Anticorruzione (ANAC).

Un piano composito che fa ordine sulle varie fonti di programmazione delle Pubbliche Amministrazioni, coniugando la pianificazione delle risorse umane, l’organizzazione e le attività con un approccio preventivo e di contrasto alla corruzione intesa come cattiva gestione della cosa pubblica.

Un piano chiamato a rispondere alle variegate esigenze dell’attualità, dai fondi PNRR alle comunità energetiche, ossia in settori a considerevole rischio corruzione.

“A mio modesto avviso – afferma il Prof. Avv. Daniel Amato, Professore Universitario di Diritto dell’Unione Europea ed esperto in tema di Anticorruzione e Pubblica Integrità – bisogna fare in modo che le Pubbliche Amministrazioni non vedano la scadenza per l’adozione dei Piani Triennali per il contrasto alla corruzione e Trasparenza come un mero adempimento e li redigano con fare compilativo.

Purtroppo ad oggi pochissime realtà hanno adottato, in questi anni, dei piani effettivi, vissuti come vera misura proattiva rispetto al rischio corruzione. La spesa pubblica nel comparto del PNRR e della green economy presuppone una maggiore analisi socio – economica, una digitalizzazione dei contratti di appalto con frequente standardizzazione delle fasi di individuazione e affidamento all’Operatore Economico per agevolare le P.A. negli appalti e sterilizzare eventuali interessi devianti.

Sul piano locale, ritengo necessario creare un tavolo provinciale di confronto, studio e analisi delle tematiche Anticorruzione, Trasparenza ed Etica Pubblica, composto dalle Amministrazioni Comunali, Enti pubblici, Organizzazioni Sindacali e delle Imprese, che sensibilizzi le parti pubbliche e private su queste tematiche e che getti le basi di una maggiore condivisione territoriale anche attraverso l’adozione di ulteriori fonti pattizie come un Patto di Integrità Pubblica provinciale.

Il confronto e le competenze sono le chiavi per contrastare la mafia dei colletti bianchi a 10 anni dall’entrata in vigore della Legge Severino (l.190/2012 entrata in vigore il 3.1.2013). Confido che questo appello non cada nel vuoto perché il dialogo tra gli attori pubblici e privati e’ fondamentale, noi come istituzione accademica faremo la nostra parte con fare propositivo e collaborativo”.

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