Marca Faranda: «Il polo industriale di Siracusa invaso da aziende “pirata”.

Siracusa, 5 agosto 2023. «E’ inaccettabile che mentre il polo industriale è invaso da aziende “pirata” che non rispettano le regole, Confindustria e alcuni sindacati firmano un protocollo di sicurezza che non rappresenta tutte le imprese, non coinvolge gli enti preposti ai controlli e, cosa più assurda, invita i lavoratori a rispettare le norme quando le prime a non garantirne la sicurezza sono le aziende». Il segretario generale della Fismic-Confsal Siracusa, Marco Faranda lancia una dura accusa verso “tutte le aziende, gran parte delle quali arrivano da altre province siciliane o da altre regioni, che non rispettano le regole, vincono appalti abbassando oltremisura il costo del lavoro e impoveriscono il tessuto lavorativo e sociale del nostro territorio”. In un momento in cui “il 70% delle aziende che opera nel polo petrolchimico arriva da altri territori”, il segretario della Fismic-Confsal Siracusa critica aspramente il protocollo di sicurezza firmato tra le aziende metalmeccaniche di Confindustria e i sindacati. “Prima di tutto va ribadito che Confindustria non rappresenta tutte le imprese perché moltissime non sono associate a Federmeccanica – sono le parole di Marco Faranda -. Questo è un protocollo che doveva essere siglato in una sede istituzionale; si parla di un comitato permanente di sorveglianza ma chi ne fa parte? Il sindacato e le imprese da sole possono fare un comitato di sorveglianza? Perché non sono stati coinvolti l’Ispettorato del Lavoro e lo Spresal?”. Faranda interviene anche sui contenuti del protocollo. «Confindustria e i sindacati parlano di un protocollo che contiene indicazioni chiare quando non si fa altro che ribadire cose già scritte nel Testo unico 81/2008, come la Fismic-Confsal Siracusa ha ricordato solo pochi giorni fa. Il problema non è il richiamo delle norme, che sono già esistenti, ma farle applicare alle imprese. L’aspetto più assurdo poi è che, come riportato nella nota diffusa da Confindustria, i sindacati “stimoleranno i lavoratori a prestare la massima attenzione al rispetto delle regole”. Trovo incomprensibile che si parli del rispetto delle regole da parte dei lavoratori quando nel polo petrolchimico la stragrande maggioranza di queste aziende “pirata” non rispetta al 100% le norme. Quello che bisogna fare è garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori». Faranda invoca un intervento della Prefettura per far ripartire il tavolo provinciale del lavoro “considerando che a distanza di nove mesi dal primo incontro, non è stato fatto nulla e non sono stati organizzati altri confronti per parlare concretamente di quali azioni avviare nel polo industriale”. «Bisogna intervenire subito e arginare il proliferare di queste aziende “pirata” rivedendo il sistema degli appalti ed effettuando verifiche serie e approfondite sulle committenti – sono le parole del segretario generale della Fismic-Confsal Siracusa -. Il mancato rispetto delle norme riguarda certamente gli organi preposti al controllo ma è anche una responsabilità delle committenti che dovrebbero effettuare i controlli prima di assegnare gli appalti. Quali criteri vengono seguiti nella scelta delle imprese alle quali affidare gli appalti? Le committenti verificano che le aziende rispettino tutte le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro?». Marco Faranda evidenzia anche un altro aspetto che penalizza sia i lavoratori sia le aziende della provincia di Siracusa. «Nel 2014 Federmeccanica ha deciso in modo unilaterale di non applicare ai lavoratori nuovi assunti l’integrativo provinciale che prevedeva elementi retributivi e normativi aggiuntivi al contratto nazionale come la mensa, i trasporti ed altri benefit – sostiene Faranda – il sindacato è riuscito a mantenere questi diritti in accordo con le imprese della nostra provincia. Oggi, però, questo strumento a tutela dei lavoratori di fatto penalizza le aziende siracusane perché chi arriva da fuori non rispetta l’integrativo provinciale, oltre a non applicare al 100 per cento quanto previsto dai contratti nazionali».

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