Per il sindacato l’Eni non dà risposte sulla dismissione di Versalis

“Eni non dà risposte, il Ministro rinvia ai tavoli tecnici, mentre la Regione Siciliana continua ad ignorare il caso Versalis e l’industria dell’Isola“. Questo il commento dei segretari generali
Filctem Sicilia e Uiltec Sicilia, Giuseppe Foti e Andrea Bottaro a proposito del nulla di fatto nell’incontro convocato ieri dal Ministro Urso sulla dismissione di Versalis. Eni ha ribadito solo la propria volontà di fermare gli impianti nei due siti siciliani di Versalis, senza dare prospettive credibili su Ragusa, ribadendo alle presenti e quindi anche al ministro che, se non le permetteranno di chiudere le produzioni della chimica di base, non farà investimenti.

“Un Diktat forte – affermano i due segretari –  che ribadisce la volontà di quel 70% di azionisti (banche, assicurazioni, fondi di investimento) di fare cassa e che mostra purtroppo anche un accondiscendenza della golden share pubblica, se è vero che, nonostante quasi la totalità dei sindacati si sia dichiarata contraria, il ministro ha subito commentato entusiasticamente la scelta aziendale, rimandando le parti ad un confronto tecnico per le due regioni coinvolte, Sicilia e Puglia, senza pretendere nel frattempo da Eni di sospendere ogni azione programmata. Un modo per confermare che il confronto non si interrompe, ma che intanto Versalis, che a Ragusa ha già fermato le linee di produzione, chiude trascinando con se il futuro delle chimica di base in Italia e quello dell’indotto delle aziende collegate e non ultimo dei territori. A tutto ciò purtroppo il governo della Regione Siciliana sembra non interessarsi affatto. Roboante il silenzio ostentato in merito finora dal Presidente Schifani e mortificante la sua assenza al tavolo di ieri, soprattutto se raffrontata all’attivismo della regione Puglia. Se gli indizi sono una prova, si può affermare con certezza che la Regione Siciliana ha altre priorità rispetto al caso Versalis e all’intero comparto industriale dell’Isola. Basta ricordare come la richiesta di incontro avanzata tempo addietro da Cgil e Uil, sia stata delegata da Schifani all’assessore Tamajo che la liquidò con un inusuale incontro separato con azienda e sindacati in meno di mezzora, esprimendo alla fine una incomprensibile soddisfazione per il piano aziendale”.

“Per non parlare dell’approccio superficiale sostenuto sul tavolo convocato per il caso del depuratore IAS – continuano i due sindacalisti –  durante il quale il presidente Schifani ha interrotto l’incontro ministeriale dopo soli 15 minuti, invitando i partecipanti a fare in fretta perché aveva altri impegni. Un atteggiamento inaccettabile di fronte ad un piano ingiustificato che mortifica lo sviluppo e l’occupazione dell’Isola e che soprattutto non chiarisce chi e come dovrà governarne da subito le immediate e nefaste conseguenze, abbandonando aziende, sindacato e sindaci a questo ruolo. Un marcato disinteresse che mostra non solo una totale mancanza di visione industriale, ma anche un grave indifferenza verso le emergenze che affliggono l’Isola. Di fronte a ciò è quindi lecito chiedersi quale sia il ruolo dei deputati regionali, soprattutto quelli di maggioranza, eletti nei territori siracusani e ragusani, perché il loro silenzio suona come compiacenza e come un avallo a questo immobilismo. Rivolgiamo dunque un appello affinché si intervenga per scuotere il governo regionale dall’attuale stato di apatia, perché la Sicilia e il suo futuro industriale non possono più attendere”.

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By F N

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