Priolo: settimana UNESCO educazione alla sostenibilità #CNESA2030

Questa mattina si è tenuto presso la biblioteca comunale, il concorso: scuole sostenibili. Dal titolo: “Stop plastic!!” indetto dal comitato nazionale per l’educazione ambientale dell’Unesco  “Percorsi di bioarchitettura fuori dalla plastica”. Con questa nuova iniziativa si sono stabiliti 17 obiettivi da realizzare entro il 2030. Si ringraziano gli ricercatori Gozzo e Pedalino per aver portato un progetto così importante in tutti i comuni della provincia.

Presenti alla giornata, le classi del primo e del secondo istituto comprensivo, appartenenti alla scuola Danilo Dolci.

Inizia il discorso di apertura il Dott. Domenico Mercurio, che esordisce scusandosi, coi ragazzi, per la sua generazione, per aver inquinato, a volte in maniera inconsapevole, per via della poca informazione, questo nostro pianeta; per il quale i giovani, dovranno lavorare sodo per recuperarlo. Poi passa la parola all’Assessore Barbara Campione, che con le sue parole, manda un messaggio chiaro ai ragazzi, in cui dichiara di dover prendere coscienza dell’inquinamento e adoperarsi nel volontariato, per una campagna contro la plastica; cerca anche di redarguirli contro la tecnologia e la falsa informazione a favore della cultura, in cui e con cui, si riesce sempre ad emergere e istruirsi.

Il Sindaco di Priolo G.llo On. Dott. Pippo Gianni avvia il suo discorso con una frase, per cui “Il mondo è fatto di persone che studiano per avere il massimo profitto con il minimo sforzo“. Ciò, però, come si può constatare dalla storia, tutte le invenzioni, comportano un rischio, si pensi al nucleare, inventato per uso vantaggioso, divenne causa di distruzione. Proprio per questo non ha mai scordato le parole di suo nonno: tutti nasciamo uguali, ma la cultura ci differenzia.

Il Sindaco ci informa, di aver chiesto, all’Assessore Regionale alla pesca, di organizzare con tutti i pescatori, durante il fermo biologico, una pulizia del mare, dalla plastica.

La ricercatrice Francesca Pedalino ci informa anche di come molte delle microplastiche possano finire in mare, quando usiamo cose comuni come il dentifricio o il sapone. Parla anche di come non bisogna guardare alla bioarchitettura solo come “casa ecologica“, poiché essa si avvale della collaborazione di molte altre discipline.

Riporta una frase di Latouche, per il quale non esiste uno sviluppo sostenibile, ma attuare una crescita di qualità; portando il discorso sulla green economy, ovvero il riciclo, come mezzo per una riduzione degli sprechi, poiché siamo nell’era della società del consumo, dovremmo solo attuare un cambio di rotta. Informa che il Dipartimento ambiente e energia dell’agricoltura in Sicilia, per essere da esempio, ha creato case dagli scarti biologici. Così chiude il suo primo intervento, con un motto: “La ragionevolezza aiuta la saggezza“.

L’architetto Dario Salerno aiutato da slide, mostra ai ragazzini, le buone regole per eliminare la maggior parte della plastica, nella nostra quotidianità; ovviamente c’è quella della riutilizzazione dei materiali, dal riciclo, il condividere oggetti, ma soprattutto, essere da esempio per gli altri nell’applicare queste regole. Egli parla non solo di microplastiche che inquinano il mare, ma parla anche del riscaldamento della plastica, quando accade a contatto con i cibi, essa rilascia tossine in grado di alterare i nostri ormoni.

L’Assessore Campione  pone una domanda: come amministrazione, cosa possiamo fare?

Risponde che l’alternativa, sono i materiali biodegradabili, usando il più possibile elementi naturali, ovviamente ci sarà una variazione di costo, ma tutto va a favore di una vita più sana nel tempo.

La Pedalino ci ricorda che la cracking Art di Priolo, sono ricavate dal riciclo ed il loro ricavato economico è servito al restauro dei monumenti storici. Informa anche che vi è stata presso la scuola Edile, proprio in questi giorni, un corso di aggiornamento professionale per i materiali al di fuori del petrolio.

Alla fine della discussione è stato concesso ai ragazzi, la possibilità di fare qualche domanda, dopo una prima timidezza iniziale, sono arrivate le domande.

 

 

Eleonora Marletta

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