Due giorni fa abbiamo contestato a Fabio Granata, assessore alla cultura del Comune di Siracusa, di avere usato parole d’odio nei confronti di Israele e soprattutto di avere utilizzato i termini “genocidio” e “soluzione finale” creando analogie ingiustificabili con la Shoa, ossia con l’Olocausto.
L’assessore ci ha risposto sostenendo di avere usato quelle parole come “rischio da stroncare sul nascere”.
Si tratta di una bugia che siamo in grado di dimostrare.
Nel corso della sua intervista a FM Italia di venerdì 10 novembre, Granata, infatti, già nel primo minuto accusa Israele di compiere un genocidio e di farlo a livello di soluzione finale e non fa alcun riferimento a rischi da stroncare sul nascere che sarebbero comunque inopportuni parlando di uno Stato a maggioranza ebraica.
Utilizzare entrambe le parole nei confronti di Israele è oggettivamente un imperdonabile atto di antisemitismo.
Granata cerca di giustificarsi, comprendendo l’enormità delle sue parole. Ma non vi riesce.
Aspettiamo quindi ancora la presa di distanza del Sindaco.
Gianfranco Damico
Giancarlo Garozzo
Rino Piscitello
Elio Tocco