X Factor: da Erio l’ultimo tributo al leggendario Elvis Presley

 

X Factor è partito col botto. Il famoso talent show ha aperto le danze poche settimane fa e sulla bocca di tutti è finito Erio, artista che grazie alla sua performance straordinaria è riuscito a ottenere una standing ovation da tutti i presenti, senza considerare i tanti messaggi di sostegno e apprezzamento ricevuti sui social.

Ma andiamo con ordine. Erio nasce a Livorno 35 anni fa e cresce con una passione viscerale per la musica. Dopo tanti sacrifici il cantante toscano riesce a ottenere la possibilità di esibirsi di fronte a tutta Italia, indossando un elegante vestito bianco, candido proprio coma la sua sbalorditiva voce. Una voce, quella di Erio, che ha conquistato i giudici di X Factor e ha dato vita a una cover magistrale di Can’t help falling in love, famoso brano di Elvis Presley che è anche la canzone preferita di Mika.

Proprio il cantautore britannico, una delle figure da cui X Factor ha deciso di ripartire anni fa, è stato quello più colpito dall’esibizione di Erio, che ha letteralmente definito “una bomba”. Non sono mancati nemmeno gli apprezzamenti di Emma e Manuel Agnelli, che si sono detti entusiasti della possibilità di lavorare con il cantante toscano.

Proprio in quei frangenti Erio ha dimostrato una delle sue doti migliori, ovvero la capacità di mantenere calma e nervi saldi anche nei momenti di pressione. Di fronte alla reazione unanime di giudici e pubblico, il livornese non si è scomposto e ha mantenuto il suo aplomb.

A rendere un successo la prima apparizione di Erio a X Factor è stato, senza ombra di dubbio, il suo sconfinato talento, coltivato anno dopo anno con cura e dedizione. Forse, però, un plauso va fatto anche a chi ha fatto la storia della musica e ha sfornato il capolavoro cantato dall’artista trentacinquenne.

Quello di Erio non è certo l’ultimo tributo al leggendario Elvis Presley, e Can’t help falling in love non è l’unico lavoro ad essergli valso l’etichetta di “Re del Rock and Roll”. Il successo di Elvis, così come quello di Erio, non arriva dal giorno alla notte. “The King” nasce l’8 gennaio 1935 a Tupelo, città del Mississippi, da una famiglia tutt’altro che agiata. È proprio questo uno dei motivi che lo spinge a cercare un’occupazione stabile, che trova come camionista presso un’azienda di impianti elettrici.

 

 

La storia di Elvis, e quindi della musica, cambiano un normalissimo giorno in cui il giovane si imbatte casualmente nella Sun Records, casa discografica dove chiunque poteva registrare un disco gratuitamente. Il brano scelto da Presley è My Happiness, una vecchia ballata che gli vale l’inizio di una collaborazione proprio con la Sun Records.

Da quel momento in avanti “The King” sforna un capolavoro dopo l’altro. That’s All Right (Mama) è probabilmente il più noto, soprattutto per la reazione di Sam Phillips, proprietario della Sun Records che rimane strabiliato dalla singolarità del pezzo. In effetti, ad aver reso leggendaria la carriera di Elvis Presley è stata soprattutto la sua capacità di mescolare generi diversi, dal rock al blues, passando per il country.

A dire il vero, “il Re” è una figura culturale a tutto tondo e vanta anche delle apparizioni come attore. In Viva Las Vegas, la leggenda del rock and roll si esibisce in una delle performance più celebri della sua carriera, un brano intitolato proprio come il film e sulle cui note Presley racconta le sue avventure nella città del Nevada. Non è un mistero che Elvis amasse il gioco e all’epoca i casinò erano popolarissimi. Per il cantautore, è un po’ per tutti, recarsi fisicamente in questi luoghi era un’abitudine entusiasmante, diversamente da quanto succede oggi. Come sappiamo, molti preferiscono dedicarsi ai loro passatempi preferiti virtualmente, soprattutto sfruttando smartphone e cellulari, ma per Elvis il fascino di Las Vegas era semplicemente irresistibile.

Anche per questi racconti a vita e la carriera di “The King” sono rimaste negli annali e tante delle sue opere sono state riutilizzate e reinterpretati da altri cantautori dopo di lui. Il tributo di Erio, che gli è valso una standing ovation nella prima puntata di X Factor, non è quindi il primo e non sarà nemmeno l’ultimo.

 

 

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By Redazione

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