ISS: con vaccino rischio contagio più basso del 78%

I vaccini contro il Covid confermano un’alta efficacia: “Si osserva una forte riduzione del rischio di infezione da virus SARS-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate (78% per la diagnosi, 94% per l’ospedalizzazione, 96% per i ricoveri in terapia intensiva e 97% per i decessi)”. È quanto rileva l’Istituto Superiore di Sanità nel suo documento esteso sull’aggiornamento dell’epidemia, pubblicato oggi sul suo portale EpiCentro.

L’effetto paradosso

Negli ultimi 30 giorni, si legge nel report, il 25,9% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 37,9% delle ospedalizzazioni, il 50,6% dei ricoveri in terapia intensiva e il 51,1% dei decessi negli over 80 sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Questo perché nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, “si verifica il cosiddetto effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi”.

Per esempio, nella fascia di età 80+, dove la copertura vaccinale è intorno al 90%, si osserva che il numero di ospedalizzazioni fra vaccinati con ciclo completo è pari a 875 e mentre nei non vaccinati è più basso, pari a 565.

Tuttavia, calcolando a partire da questi dati il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni, si riscontra come questo per i non vaccinati sia circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo (187,8 vs 21,1 ricoveri per 100.000 abitanti).

I ricoveri

Analizzando allo stesso modo il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80, si osserva che negli ultimi 30 giorni il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei vaccinati con ciclo completo è ben 15 volte più basso dei non vaccinati (1,0 vs 14,6 per 100.000 abitanti) mentre il tasso di decesso è quindici volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (5,3 vs 0,3 per 100.000 abitanti).

L’efficacia complessiva della vaccinazione incompleta nel prevenire l’infezione è pari al 63,2%, mentre quella della vaccinazione completa è pari al 78,1%.

Questo risultato indica che nel gruppo dei vaccinati con ciclo completo il rischio di contrarre l’infezione si riduce del 78% rispetto a quello tra i non vaccinati.

L’efficacia nel prevenire l’ospedalizzazione, sale all’84,1% per la vaccinazione con ciclo incompleto e al 93,9% per quella con ciclo completo.

L’efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è pari all’90,8% per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 96,0% per quella con ciclo completo.

Infine, l’efficacia nel prevenire il decesso è pari all’84,0% per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 96,6% per la vaccinazione con ciclo completo.

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By Redazione

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