La logica del gambero e la democrazia: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico calpestano i diritti dei militari


Per uno dei Principi del sindacalismo italiano, GiuseppeDi Vittorio, “il diritto di associazione è senza dubbio fra i diritti fondamentali del cittadino e una delle espressioni più chiare delle libertà democratiche. Così come il diritto di associazione è anzi il presidio più sicuro della libertà della persona umana, la quale tende in misura crescente a ricercare la via del proprio sviluppo, della propria difesa e di un maggiore benessere economico e spirituale, specialmente nella libertà di coalizzarsi con altre persone in aggruppamenti sociali, professionali, cooperativi, politici, religiosi, culturali, sportivi e di ogni altro genere, aventi interessi od ideali comuni od affini”.

“Perché la Costituzione della Repubblica italiana – scriveva Di Vittorio – sia adeguata alle nuove esigenze poste dallo stadio attuale dell’evoluzione storica del nostro paese, nel quadro di quella europea mondiale, occorre che la Costituzione italiana sancisca nel modo più chiaro il diritto pieno di associazione, che si compendi nella libertà delle varie organizzazioni di sviluppare liberamente la propria libertà, per la realizzazione dei propri scopi rispettivi, nei limiti fissati dalle leggi”.

Un passo indietro di cento anni.

Il 13 maggio 2019 in Commissione Difesa alla Camera si è deciso di negare a tutti i militari un diritto garantito a tutti i lavoratori, bocciando l’emendamento alla legge sul sindacato militare presentato dal Movimento 5 Stelle che aveva proposto la giurisdizione del Giudice del lavoro in caso di controversie tra il “lavoratore militare e il datore di lavoro” – lo dichiara il Presidente Girolamo Foti del Sindacato Libera Rappresentanza dei Militari”, prosegue la nota – questa norma non avrebbe in alcun modo pregiudicato l’efficienza della nostra forza armata, invece di tutelare i diritti dei militari a, prescindere dai proponenti dell’emendamento. Forza Italia presenta il sub-emendamento che trasferisce le controversie dei militari al ‘Tribunale Amministrativo”, come spesso dichiarato da noti giuristi questi tribunali hanno una cultura prettamente istituzionale che gioco forza potrebbe favorire verosimilmente il datore di lavoro a danno del lavoratore.
Conclude – Foti- i nostri parlamentari di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico che hanno votato il sub-emendamento, hanno dimenticato che il popolo è sovrano, che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro è che il lavoratore secondo la nostra Costituzione si trova al centro della partecipazione economica è sociale del paese. Questa posizione politica della triade Lega-FI-FDI più il PD hanno favorito il datore di lavoro a danno del lavoratore.
Seguirà una massiccia campagna mediatica per informare tutti i militari e le proprie famiglie delle conseguenze del sub-emendamento di Forza Italia e consociati.

Di Redazione 

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By Concetto Alota

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