Siracusa capitale italiana della cultura 2024? “Civico 4”: “L’Amministrazione aspira al titolo ma non promuove le energie del territorio”

Siracusa, 25 ottobre 2021- Il Piano delle Performance è un documento di programmazione e comunicazione previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009 n. 150, con la finalità di rendere partecipe la comunità degli obiettivi che l’ente si è dato per il prossimo futuro garantendo trasparenza e ampia diffusione verso i cittadini. “Civico4”, nell’ambito dell’analisi della programmazione culturale dell’attuale Amministrazione comunale, ha esaminato il Piano delle Performance 2021-2023, allegato alla Delibera di Giunta Municipale n. 46 del 18/05/2021.
“Abbiamo ritenuto, infatti, – spiega il leader Michele Mangiafico – che questo fosse il primo passo per comprendere la serietà e la validità della proposta di candidatura della città a Capitale della Cultura per il 2024, intendimento per il quale la settimana scorsa l’Amministrazione comunale ha presentato il proprio dossier”.
Di seguito la disamina del movimento.
“Il Piano delle Performance, alle pagine 78, 79 e 80, relative a Cultura e Turismo non dice nulla, per cui riteniamo che l’Amministrazione non abbia interesse a comunicare alla città quali siano i suoi intendimenti attraverso lo strumento previsto dalla legge, per cui abbiamo visionato lo strumento gestionale, ovvero il Piano degli obiettivi dai ai dirigenti, anch’esso allegato alla Delibera di approvazione del Peg.
A pagina 147, l’Amministrazione comunale annuncia una “rassegna di teatro per giovani, in collaborazione con le realtà associative del settore, avvalendosi di spazi appositamente allestiti e di un cartellone interamente dedicato ai giovanissimi”. La presentazione del progetto alla Giunta era programmata per luglio 2021 e l’approvazione del progetto entro settembre 2021. Di questa iniziativa, le realtà che “Civico4” ha sentito in questi giorni non ne sanno nulla né risulta alcun avviso pubblico in tal senso o delibera dell’organo di governo all’albo pretorio.
A pagina 166, l’Amministrazione comunale annuncia la promozione e il sostegno di iniziative condivise con i “musei privati”, citando, tra gli altri, il “Museo e Teatro dei Pupi”. “Civico4” chiede all’Amministrazione comunale di quale teatro si tratti, perché – senza nulla togliere al merito – nel cartellone anticipato dalla nuova gestione del Teatro comunale di Siracusa e promosso dall’Amministrazione comunale appare lo spettacolo del Teatro dei Pupi di Catania, anziché di quello storico della nostra città, sito in via della Giudecca. “Civico4” crede, ancora, in una città che difenda e valorizzi la propria storia e le proprie tradizioni.
A pagina 174, l’Amministrazione comunale annuncia incontri con gli operatori turistici per concordare e promuovere un calendario di eventi finanziato con la tassa di soggiorno. Non ci risulta che ci sia stata questa condivisione. Al contrario, dalla rassegna stampa di quest’anno apprendiamo che settori importanti dell’associazionismo turistico abbiano proprio criticato la gestione dell’Amministrazione comunale.
La mancanza di un reale confronto con gli “stakeholders” che vada oltre le operazioni di facciata è un tratto caratteristico dell’attuale Amministrazione comunale. Come scrive Roberto Fai, in una nota pubblicata il 20/10/2021, a proposito del dossier presentato per la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024: “è mancata una logica di sistema, facendo incontrare le competenze specifiche invitate e il decisore istituzionale, per una discussione, ascolto e condivisione comuni del progetto finale. Nessuna delle persone invitate a comporre le schede tematiche conosce il lavoro degli altri o ha lo sguardo panoramico ed organico del Dossier finale”. Non ci stupisce.
In questi giorni, abbiamo avuto cura di incontrare e ascoltare alcune realtà culturali della nostra città. Una delle lamentele più ricorrenti è stata legata all’assenza di un contenitore pubblico invernale dove poter proporre le proprie iniziative. Ci è stato riferito che in questi tre anni e mezzo, in assenza di un patrocinio dell’Amministrazione, la richiesta di affitto del Teatro comunale sia stata esorbitante, insostenibile per il numero dei posti disponibili, molto al di sopra dei contenitori privati presenti in città e con una disponibilità tripla di posti a sedere. Si tratta di una delle cartine di tornasole di un’Amministrazione comunale che ha avuto più il tratto dell’esclusione che dell’inclusione, connotato che non sta bene a chi pretenda di aspirare a Capitale, della Cultura in particolare.
L’attuale Amministrazione comunale è anche responsabile, con la precedente, della chiusura della Scuola comunale di musica, l’ex Istituto “Privitera”, che rappresenta una delle principali battaglie civili di “Civico4”. L’impegno delle istituzioni volto a determinare le condizioni per cui tutti possano sviluppare i propri talenti artistici, anche coloro che partono da condizioni economiche più disagiate, è una delle caratteristiche di ciò che noi riteniamo sia una Capitale della Cultura. E, da questo punto di vista, Siracusa viaggia in “direzione ostinata e contraria”.
Manca, infine, una presenza professionale sui social network da parte dell’Assessorato alla Cultura, così come avviene per quelle città che in Italia spiccano nella organizzazione della programmazione culturale. Le modalità stesse con cui il Comune pubblicizza la prima micro-rassegna del Teatro comunale lasciano interdetti rispetto alle competenze digitali che oggi il mondo richiede a tutti, ivi comprese le istituzioni pubbliche. Riteniamo che l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto puntare ad un maggiore coinvolgimento delle nuove generazioni, artistiche e culturali, anche nella predisposizione del dossier della candidatura a Capitale della Cultura. In molti, tra i più giovani, ci hanno manifestato delusione e, nel tempo, insofferenza per le difficoltà rintracciate nella nostra città per proporre e affermare i propri prodotti culturali.”
 
“A tal proposito, – conclude Mangiafico – rilanciamo un obiettivo programmatico fallito ad oggi dall’attuale Amministrazione: la necessità di fornire punti di riferimento stabili a quanti non frequentano assiduamente le aule universitarie, uno spazio condiviso da adibire ad aula studio per studenti universitari, in grado di ospitare uno sportello (autogestito) e un ufficio per la gestione dei servizi Erasmus di aiuto e sostegno agli studenti iscritti all’Università di Catania”.

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By Cosimo Consoli

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