Augusta, le Zes occasione di sviluppo economico

Zone economiche speciali (le Zes*), focus su infrastrutture e trasporti del territorio e criticità legate al rilancio dell’economia nel Sud-Est siciliano sono stati i temi affrontati nel corso convegno che si è svolto questa mattina nel salone Rocco Chinnici del Comune di Augusta e organizzato da Cgil, Cisl e Uil con le rispettive sigle sindacali dei Trasporti. Ha presieduto i lavori Agostino Falanga, segretario generale UilTrasporti Sicilia, ha introdotto Paolo Sanzaro, segretario generale della Cisl Ragusa-Siracusa, ha relazionato Vera Uccello segretario generale Filt Cgil Siracusa e ha concluso Natale Colombo, segretario nazionale della Filt Cgil. In mezzo gli interventi di diverse autorità istituzionali e sindacali (presenti anche i segretari generali di Cgil Roberto Alosi e di Uil, Stefano Munafò, e Alessandro Valenti e Silvio Balsamo, rispettivamente di Fit Cisl e Uiltrasporti Siracusa), tutti incentrati sulla “Crisi economica, degli ultimi dieci anni, che ha allontanato ancora di più la Sicilia dal resto del Paese, con un territorio alle prese con la riduzione dei costi, di cui quelli infrastrutturali, che erano diventati vere e proprie diseconomie”.

“La scelta del Governo, lo scorso anno, di istituire le Zone Economiche Speciali – questa la considerazione comune delle tre sigle sindacali -, dobbiamo considerarlo solo il primo passo. Lo scopo è di creare condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentono lo sviluppo delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove imprese. La finalità delle misure incentivanti è, infatti, quella di rilanciare gli investimenti strategici in grado di attrarre grandi imprese nazionali e multinazionali nelle aree portuali e retro-portuali del mezzogiorno, aumentare il livello di occupazione, incrementare l’attività nelle regioni interessate, creare nuovi modelli di produzione per la  diversificazione economica”.

Zes che avranno una ricaduta importante per l’economia e le aziende del territorio, con una apposita cabina di regia. “Le Zes potranno essere attivate su richiesta delle Regioni Meridionali, e avranno come finalità quella di offrire alle imprese del Sud Italia, che stabiliscono in uno specifico territorio la propria  sede, un pacchetto variegato di incentivi, agevolazioni e semplificazioni burocratiche e amministrative, previo adeguato progetto di sviluppo.  L’occasione è ghiotta, in quanto cade mentre il governo cinese  sta organizzando “La Via della Seta” , con  una nuova rotta Cina-Europa, costellata da scali e trasformazione industriale delle merci. Il primo passo verso l’individuazione delle Zes in territorio siciliano è stato quello dell’Istituzione di una Cabina di Regia lo scorso Marzo, che dà seguito al decreto Presidenziale 123/2017,  che ha il compito di elaborare la proposta di istituzione delle Zes e alla Trasmissione del Piano di Sviluppo Strategico. Le Zes Siciliane istituite, vengono identificate con le ADSP della Sicilia Occidentale nel territorio Palermitano e con l’ADSP della Sicilia Orientale nel territorio Catanese, comprendendo Messina con i porti di Milazzo, Tremestieri e dello Stretto insieme con Catania, Augusta e Siracusa, con la scelta di puntare, come retro-porto, alle aree industriali ASI connesse al porto. Con l’attribuzione di una  superficie complessiva disponibile alle creazione delle Zes pari a 5.580 ettari. Per ottenere questi benefici, però le imprese dovranno mantenere le attività nella Zes per almeno sette anni successivi – prorogabili di altri sette – al completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti. Alla luce di tutti i dati di cui sopra è evidente che le Zes possono costituire un’importante occasione di sviluppo economico e di attrazione di investimenti. La sfida più importante per la Sicilia diviene oggi quella di tentare il superamento delle lungaggini burocratiche e politiche al fine di lavorare in un’ottica di sviluppo le cui ricadute non saranno solo di carattere economico, ma anche sociale”.

Dunque, tante ricadute nel nostro territorio con emergenze ben individuate e ancora una volta messe in evidenza dai rappresentanti sindacali. “Riteniamo che come Sindacato dobbiamo confermare i nostri obiettivi di ridare centralità e valore al lavoro ma anche centralità alla qualità dei diritti alle persone e dei servizi. Abbiamo il dovere di continuare a rivendicare con forza una politica di investimenti per il rilancio del Mezzogiorno, non solo fondata su adeguate risorse ma anche sulla qualità degli investimenti, e la costituzione delle Zes è una concreta opportunità. Affinché questo diventi realtà, rivendichiamo la programmazione e il finanziamento del Raddoppio Ferroviario, del versante orientale, della tratta Siracusa/Catania, in maggioranza a binario unico per tutto il tratto che collega Targia a Bicocca, attraversando il Polo Industriale. Noi puntiamo alla realizzazione del collegamento con l’Aeroporto Fontanarossa con la costituzione della fermata Bicocca. Che diverrebbe scalo merci e Retro-porto per lo scambio intermodale con la logistica e il ferrato. Per la realizzazione del piano di intermodalità e logistica rivendichiamo il collegamento ferroviario con Porto di Augusta, affinché si rafforzi la competitività del porto, e l’interconnessione fra le navi e i treni, puntando con decisione a migliorare l’accessibilità ai porti italiani via ferrovia, in armonia con il piano nazionale della portualità e della logistica. Nel versante Sud Orientale è importante riqualificare lo Scalo Merci Pantanelli, che per le caratteristiche imponenti dei servizi offerti, è punto di snodo delle manovre treni, con tutti i servizi ad essi collegati.  Lo Scalo Merci, attualmente, vede la presenza di importanti aziende dei servizi ferroviari, passeggeri e merci, e le lavorazioni effettuate nell’impianto sono prevalentemente dedicate al Polo manutentivo ferroviario ma la struttura ha alte potenzialità ed è sotto-utilizzata, necessaria l’attivazione di tutto l’impianto Merci, vista anche la posizione strategica fra le province altamente agricole e agroalimentari di Siracusa e Catania, da un lato, e Ragusa dall’altro, e la vicinanza agli Aeroporti Fontanarossa da un lato, e  Comiso dall’altro”.

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