L’Ostello della Gioventù di Belvedere sarà destinato a foresteria dei docenti e dei funzionari dell’Università di Catania, mentre le nostre ragazze e i nostri ragazzi diversamente abili sono stati cacciati dai locali di via Brenta.
Oggi apprendiamo, attraverso un comunicato stampa di due Consiglieri Comunali, che giovedì sarebbe stata fissata la data per la consegna dei locali dell’Ostello della Gioventù alla Facoltà di Architettura, che li utilizzeranno come foresteria dei docenti e dei funzionari dell’Università di Catania, data l’eccessiva lontananza che separa la città di Siracusa da quella di Catania.
Detti Consiglieri Comunali, nell’esprimere la loro soddisfazione, ringraziano il Sindaco e l’Assessore comunale ai Beni Culturali che hanno firmato questo accordo con l’ex Provincia e con l’Università.
Vincenzo Vinciullo e i Consiglieri Comunali Salvatore Castagnino, Fabio Alota e Mauro Basile, insieme al coordinatore del gruppo consiliare “Siracusa Protagonista” Alberto Palestro, dichiarano che: non vengono rispettate le finalità per cui venne concesso, a suo tempo, il finanziamento e che si rischia seriamente che, nonostante siano passati tanti anni, vi sia un’azione della Corte dei Conti o comunque dei soggetti che devono vigilare sui flussi finanziari extra regionali e sul loro utilizzo; vorremmo innanzitutto capire se è vero ciò che dicono i due Consiglieri Comunali e come si sia potuto immaginare di privare i cittadini di Belvedere di un’occupazione certa e sicura quale quella della creazione di una cooperativa o di una società dove, ragazze e ragazzi di Belvedere, o comunque della nostra città, potevano essere impiegati in modo certo e duraturo.
Perché è notorio a tutti che gli ostelli della gioventù funzionano in tutta Europa e che i giovani europei si spostano con frequenza notevole e che, di conseguenza, strutture così sono sempre piene di giovani che, tornando nel loro paese, parleranno dei tesori di questa città.
Con questo provvedimento, hanno proseguito Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Palestro, ci viene tolta la possibilità di dare lavoro. Immaginavamo altro destino per questa struttura, tant’è vero che, proprio perché sapevamo che non poteva essere destinato ad altro utilizzo, non ci eravamo mai permessi di esternare altre probabili destinazioni. Ma, dal momento che la ex Amministrazione Provinciale ritiene di poter utilizzare questi locali per altri fini, non previsti nel bando di finanziamento, riteniamo che, questi locali DEVONO essere destinati alle ragazze e ai ragazzi diversamente abili della provincia di Siracusa che, in questi ultimi mesi, sono stati privati, da parte della stessa ex Provincia, della sede che era stata affittata per loro tanti anni fa.
Appare singolare che si cacciano via dalla “loro” sede le ragazze e i ragazzi, diversamente abili, dicendo di non avere risorse per il pagamento degli affitti e dall’altra, invece, si pensa di destinare i locali a un’istituzione catanese che sicuramente non si è inserita nella nostra città, senza avere mai un ritorno pari a quello che è stato investito dalla ex Provincia Regionale e dal Comune di Siracusa. Lascia poi perplessi il fatto che un Commissario pensi di intervenire su una questione così complessa e importante senza avere prima coinvolto le forze sociali, politiche, sindacali e culturali della città e che il tutto è avvenuto nel pieno rispetto dei principi carbonari, per cui il tutto è rimasto segreto fino a qualche ora fa, quando è stato svelato dai due Consiglieri Comunali, escludendo di fatto tutta la provincia da questa decisione che è troppo importante per poter essere presa con un provvedimento sconosciuto a tutto il territorio.
Noi, hanno concluso Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Palestro, diciamo basta e ribadiamo con forza il concetto che quei locali devono rimanere nella piena disponibilità dei siracusani e che devono essere destinati ai soggetti più bisognosi di aiuto e più fragili quali sono i ragazzi e le ragazze diversamente abili, immaginando che possa diventare la sede di un futuro progetto.