“Macbeth” per “Prima delle Prime” al Teatro alla Scala

Per “Prima delle Prime” dell’Associazione “Amici della Scala” si terrà giovedì 8 giugno alle ore 18, presso il Ridotto dei Palchi “A. Toscanini” del Teatro alla Scala, l’incontro dedicato a “Macbeth” che andrà in scena alla Scala dal 17 giugno all’8 luglio con la direzione di Giampaolo Bisanti, la regia di Davide Livermore, le voci di Luca Salsi e Amartuvshin Enkhbat (Macbeth), Ekaterina Semenchuk e Anna Netrebko (Lady Macbeth), Fabio Sartori e Giorgio Berrugi (Macduff) e Jongmin Park (Banco).
A tale incontro a ingresso libero dal titolo “L’opera che «amo a preferenza delle altre mie opere» (con ascolti e video), parlerà di Macbeth Fabio Vittorini, critico letterario e professore ordinario di Letterature comparate e media all’Università IULM di Milano.
Il libretto tratto dal Macbeth di Shakespeare fu firmato da Francesco Maria Piave e l’opera, rappresentata per la prima volta il 17 marzo 1847 al Teatro della Pergola di Firenze, dove il successo fu grande, tornò in una seconda versione, scritta in francese e quindi cantata in francese a Parigi, al Théatre Lyrique il 19 aprile 1865. Macbeth segna il primo incontro di Verdi con Shakespeare. E, come scrive Massimo Mila, “resta pur sempre nella prima versione un nucleo di scene in cui il dramma dell’ambizione, del delitto e del rimorso è serrato con mezzi musicali di concezione nuova e profondamente incisiva”. Insomma, per la prima volta un’opera era per Verdi “uno studio d’anima”. Per quanto riguarda la genesi dell’opera è interessante sottolineare la sorprendente novità degli intenti con cui Verdi affrontò l’aspetto vocale della sua opera. “Io non cesserò mai di raccomandarti di studiare bene la posizione e le parole: la musica viene da sé.” Così il compositore a Felice Varesi, il primo Macbeth. Il numero delle recite del Macbeth ospitate alla Scala è impressionante: centosessanta, con lungo silenzio dalla prima esecuzione del 1849 fino al 1874. La prima rappresentazione della nuova versione, ma nella traduzione italiana, ebbe luogo alla Scala il 28 gennaio 1874 e da allora tale versione si è imposta nel repertorio, a parte una ripresa della forma originale (quella del 1847) affidata dalla Scala a Gergiev nel 2013. Macbeth è entrato poi definitivamente non solo nel novero dei titoli maggiormente di spicco della Scala, ma con la Stagione 1952-53 è incoronato dal prestigio dell’inaugurazione, spostata al 7 dicembre grazie a un intervento di Victor de Sabata grande protagonista dell’opera in quella stagione, con Maria Callas debuttante alla Scala nel ruolo della Lady. Il gemellaggio inaugurazione e 7 dicembre si ripeterà poi in edizioni di grande rilievo: nel 1975 quella firmata Abbado-Strehler-Verrett, nel 1997 quella Muti-Vick-Bjornson e la più recente, nel 2021, Chailly-Livermore-Netrebko.
Aderendo all’iniziativa del Ministero della Cultura e in collaborazione con i teatri lirico-sinfonici italiani, il Teatro alla Scala devolverà i proventi dell’anteprima di Macbeth del 15 giugno sostenendo il progetto di salvaguardia, promozione e valorizzazione di Villa Verdi, casa-museo del compositore a Sant’Agata. Ph © copyright Masha Sirago/ReportersAssociati&Archivi
Masha Sirago

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