Ad appena 2 giorni dalla scadenza della proroga della convenzione, i dipendenti dell’Ias, la società che gestisce il depuratore biologico di Priolo, hanno deciso di rivolgersi al prefetto Giuseppe Castaldo. Lo hanno fatto con una lettera, inviata anche ai sindaci dei comuni di Priolo e di Melilli, al presidente dell’Ias, Maria Grazia Brandara e ai rappresentanti dei soci privati dell’azienda.
Confusi dalle continue voci che si susseguono in questi ultimi tempi sul futuro della società e, soprattutto, delusi dall’immobilismo della politica, ritenuto preoccupante, hanno chiesto un incontro al massimo rappresentante del governo nella nostra provincia per affrontare in sede istituzionale la loro vicenda personale. “Con riferimento alle prolungate trattative sul futuro dell’impianto Ias di Priolo – scrivono i lavoratori in un documento – al momento senza nessuna soluzione positiva né per i lavoratori né per i comuni aderenti, specificano che sono state disattese le promesse fatte dall’assessore regionale alle attività produttive Mariella Lo Bello nel mese di giugno riferite al rinnovo della convenzione trentennale e che la situazione sembra precipitare verso un bando pubblico europeo che metterebbe a rischio le sinergie e le collaborazioni tra i soggetti privati e quelli pubblici che hanno portato enormi benefici per l’ambiente”. Hanno comunicato al prefetto Castaldo di essere in stato d’agitazione già da qualche mese anticipando che “sfocerà, entro 2 giorni, verso uno sciopero generale che nella prima fase garantirà il minimo tecnico ma che potrebbe portare ad azioni ben più incisive”.
Nell’attesa che il prefetto Castaldo convochi un incontro con la delegazione, i dipendenti dell’Ias incassano la solidarietà dei lavoratori che operano nell’indotto del depuratore consortile, dicendosi pronti “a scendere al loro fianco per qualsiasi forma di lotta si voglia perseguire in difesa del diritto del lavoro e della protezione del territorio e dell’ambiente”.