Siracusa. Legalità ci piace! Confcommercio per discutere di usura e fenomeni criminosi del nostro territorio

Siracusa, 20 APRILE 2022. Si è svolta oggi la nona edizione della Giornata della Legalità di Confcommercio incentrata sui fenomeni dell’usura e sui fenomeni illegali che colpiscono le imprese del terziario di mercato.

Legalità ci piace! rappresenta un’iniziativa nazionale di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese. Contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine, taccheggio, corruzione alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti.

Dopo l’intervento in streaming del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, e del sottosegretario di Stato all’Interno, Ivano Scalfarotto, si sono riuniti intorno al tavolo di discussione, organizzato dall’associazione di Siracusa, oltre ai propri vertici rappresentati dal presidente Elio Piscitello, il vice Prefetto vicario, dott.ssa Michela La Iacona, il primo dirigente della Polizia di Stato, dott.ssa Maria Antonietta Malandrino, il comandante di compagnia dei Carabinieri, Capitano Giacomo Mazzei, il tenente colonnello della Guardia di Finanza, Emiliano Jacoboni, il comandate provinciale dei Vigili del Fuoco, Antonino Galfo, e l’Assessore Fabio Granata, in rappresentanza della pubblica amministrazione del comune aretuseo.

Tutti i fenomeni criminali impattano pesantemente sul sistema economico-sociale di un territorio, spingendo le imprese oneste a chiudere e arrecando la perdita di posti di lavoro. Ma soprattutto si riduce drammaticamente la sicurezza pubblica alimentando naturalmente la criminalità organizzata. Quasi il 12% delle imprese del terziario di mercato, infatti, percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2021. Questi alcuni dati presentati durante il tavolo di discussione sulla Legalità.

Tutti i protagonisti della giornata hanno accolto di buon grado l’iniziativa di Confcommercio sottolineando l’importanza di fare squadra insieme per diffondere la cultura della Legalità sul territorio. Durante il suo puntuale intervento il vice Prefetto vicario ha lanciato anche una visione molto interessante per il futuro dell’intera comunità: “Occorre creare un presidio preventivo di legalità, al fine di poter prevenire e monitorare qualsiasi fenomeno distorto della società”.

Una grande alleanza per intraprendere il percorso della legalità e reagire all’indifferenza e all’omertà su cui costruire il futuro delle nostre città.

“Il perdurare della pandemia e gli effetti delle restrizioni su imprese ed economia – ha affermato Piscitello – hanno determinato la necessità di concentrare l’attenzione su fenomeni criminali quali l’usura che può apparire come un’immediata possibile soluzione per chi si trova in difficoltà. Fin dall’avvio dell’emergenza sanitaria il credito ha assunto un ruolo cruciale per assicurare la necessaria liquidità alle imprese, private delle loro entrate o comunque investite da shock imponenti sulla loro attività economica. Il bisogno di liquidità e il rischio usura sono diventati quindi oggetto di indagine mirate”.

Su questo delicato tema il Centro Studi Confcommercio ha indagato per far emergere quelle situazioni “grigie” che difficilmente vengono esplicitate chiaramente, nonché le condizioni che determinano l’esposizione al rischio usura, nel quale la liquidità è il discrimine tra mantenere l’attività delle imprese o chiuderla. L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori del terziario di mercato (per il 27%). Il trend è più marcato nelle grandi città, come anche nella nostra città, dove l’usura è indicata in aumento dal 30% delle imprese. Il racket è in crescita per il 21% degli imprenditori.

Sono infatti le imprese che non hanno ricevuto pieno soddisfacimento della propria richiesta di credito quelle sulle quali è stata calcolata la platea di attività “potenzialmente” esposte a rischio usura. L’11% degli imprenditori ha avuto notizia diretta di episodi di usura o estorsione nella propria zona di attività.

“La denuncia dei fenomeni criminali – conclude Piscitello – resta lo strumento fondamentale per dare respiro al territorio e percorrere la strada della legalità insieme alla collaborazione costante delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni di Rappresentanza”.

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