Somma Vesuviana – Processione del Cristo Morto

Turisti italiani e stranieri ma in particolare dal Centro Sud per ammirare 200 anni di storia!

Salvatore Di Sarno  – sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano- : “Somma Vesuviana ha dato testimonianza di accoglienza. Dobbiamo fare emergere questa volontà! ”.

Emozionante il momento in cui, l’82enne Raffaele Molaro, ha cantato il Miserere in latino!

“La Madonna parla al Mondo. Nella Pietà, Michelangelo vede soprattutto la madre che sostiene il corpo del figlio e lo accarezza con gli occhi e amore. Quel dolore materno è un dolore universale. La madre che è madre di tutti conosce la sofferenza e soffre per i suoi figli nel Mondo. Durante la secolare processione del Cristo Morto, tenutasi fino a sera, in occasione del Venerdì Santo, il mio pensiero è andato ai malati, a coloro i quali combattono contro una malattia e lo fanno con amore per la vita e per i propri cari. Il mio pensiero è andato agli affetti che non ci sono più. Il mio pensiero è andato ai popoli in guerra, ai bambini, agli anziani. Il mio pensiero è andato alla mia comunità sommese che ho l’orgoglio di servire per amore. Somma Vesuviana ha dimostrato che c’è un paese in grado di accogliere e di emergere e noi non solo abbiamo il dovere ma vogliamo che emerga”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano.

Ben 2000 i confratelli. Emozionante l’incrocio dei gruppi cantorum, appartenenti alle congreghe che hanno cantato il Miserere tutto in latino e lungo l’intero percorso.

A Somma Vesuviana le congreghe sono: la Confraternita Pio Laical Monte della Morte e Pietà, la Confraternita del SS Sacramento, la Confraternita della Santissima Maria della Libera e la Confraternita della Santissima Maria della Neve.

Ben tre sono invece quelle che sfilano il Giovedì Santo : la Confraternita del SS Sacramento, la Confraternita della Santissima Maria della Libera e la Confraternita della Santissima Maria della Neve. Giovedì scorso, per la prima volta in 200 anni di storia, le tre confraternite hanno celebrato insieme il Giovedì’ Santo, scrivendo una pagina storica.

Ieri, invece le Congreghe erano 4, con ben 5 gruppi cantorum. La Madonna è stata accompagnata dalla Banda Musicale “Antonio Seraponte”, nata in ricordo del professore Antonio Seraponte e da un meraviglioso progetto che valorizza i giovani musicisti delle scuole sommesi.

Emozionante il momento in cui, Raffaele Molaro, di anni 82, ultimo dei cantori di antica generazione, si è unito al gruppo Cantorum della Confraternita della Santissima Maria della Neve ed ha cantato il Miserere, tutto in latino!

Quella di Somma Vesuviana è una delle processioni più antiche con ben 200 anni di storia.

Una storia secolare, ben 200 anni!

“Il Venerdì Santo sono ancora di più le confraternite. Le origini secolari della processione : lo statuto del Pio Laical Monte della Morte e Pietà dei Nobili del 1804 ci attesta che la processione dell’Addolorata con il Cristo morto non era ancora introdotta tra le pratiche di culto del sodalizio, mentre veniva contemplata per la prima volta la festività liturgica della Madre dei dolori. Nel 1857, invece, da una relazione del Vicario Foraneo Don Francesco di Mauro – ha continuato Masulli – si è appreso che la processione dell’Addolorata si teneva e, addirittura, usciva dalla parrocchia di San Giorgio martire anziché dalla Collegiata. Il primo gennaio del 1889, in aggiunta, il Prefetto dell’Arciconfraternita, il barone Augusto Vitolo Firrao, in un suo cenno storico sul sodalizio, inviato alla Curia Vescovile di Nola, scriveva:… in questa Cappella si praticano tutte le sacre funzioni del Sodalizio; e fra l’altre nel Venerdì Santo vi si celebrano i dolori di Maria SS. con una solenne processione, simulante l’esequie di N. S. Gesù Cristo dal Calvario al sepolcro con la Vergine Addolorata, e ch’è tenuta in molta divozione dalla cittadinanza. Le notizie sopra citate ci confermano quindi le origini ottocentesche del corteo dell’Addolorata con il Cristo Morto e rivoluzionano vecchie supposizioni che lo facevano risalire alla seconda metà del XVII secolo, epoca della nascita della Compagnia”.

Coinvolgente lo scenario, tra vicoli, Cinta Muraria antica, stradine, falò accesi per dare la possibilità, la sera del Venrerdì Santo, ai confratelli di accendere le candele. La Processione è molto suggestiva, tra candele, vicoli, il canto in latino del Miserere e sullo sfondo la veduta della Montagna, del Monte Somma.


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