Siracusa, 3 marzo 2023 – Realizzare una struttura mobile nell’Ara di Ierone per ospitare concerti e spettacoli di grande spessore artistico. È la proposta che il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada, ha avanzato al sindaco di Siracusa nonché presidente del Consiglio di amministrazione della fondazione Inda, Francesco Italia.
“Si tratta di un’idea – spiega il parlamentare regionale – che consentirebbe di bypassare le ormai annuali polemiche sulla programmazione di concerti al Teatro Greco di Siracusa, tutelando e conservando questa preziosa testimonianza del passato senza però rinunciare alla magia e al fascino del Parco Archeologico della Neapolis. Anche in questo caso, inoltre, verrebbero garantite 5 mila presenze a serata”.
Quanto ai fondi necessari per realizzare la struttura “andrebbero attinti da un emendamento del collega Cateno De Luca – spiega Tiziano Spada – che ho condiviso in commissione Bilancio su interventi in favore dei Comuni per i teatri di pietra. In pratica per gli esercizi finanziari 2023, 2024 e 2025 ai comuni nei cui territori ricadono i “Teatri di pietra” e che nell’anno 2022 hanno superato la soglia di 500 mila presenze turistiche è destinata la somma di 10 milioni di euro annui da assegnare in parti uguali, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, per consentire la realizzazione di interventi di riqualificazione urbana e messo in sicurezza di edifici pubblici”.
Sull’argomento Tiziano Spada ha anche presentato un’interrogazione parlamentare per sapere se il Governo regionale “non intenda accertarsi che la commissione di valutazione competente, nell’ambito dell’autorizzazione degli spettacoli musicali previsti al Teatro Greco per la prossima stagione, si sia attenuta a quanto previsto dal decreto istitutivo della Commissione e abbia valutato – dandone adeguata motivazione – la loro compatibilità con la natura storica e artistica del monumento, tenendo conto della sua fragilità”.
E, infine, per chiedere “se non si reputi opportuno modificare la composizione della Commissione, prevedendo l’indispensabile presenza di esperti archeologi, antichisti, petrografi, nonché attribuire il voto deliberativo al direttore del Parco Archeologico. Se non si ritenga impellente rivisitare la politica dei beni culturali della Regione, mettendo a disposizione le risorse necessarie per potenziare la loro tutela, attivando, dove è necessario, interventi di restauro e di consolidamento”.