I periti: “Eligia morta per asfissia meccanica violenta”

I consulenti nominati dalla Corte d’assise (presidente Giuseppina Storaci, a latere Alessandra Gigli) hanno depositato la perizia nell’ambito del processo a carico di Christian Leonardi, accusato della morte della moglie Eligia Ardita, l’infermiera siracusana, scomparsa la sera del 19 gennaio 2015. I due consulenti, Veronica Arcifa, specialista in Medicina Legale, e il professore Giovanni Bartoloni, specialista in Anatomia Patologica, hanno sostanzialmente confermato quanto emerso nell’autopsia eseguita dal medico legale Orazio Cascio: la morte di Eligia Ardita è da ricondurre a un’asfissia meccanica violenta e collocabile intorno alle 22.30. I periti hanno depositato il documento già da una settimana ma ieri mattina in aula è stato possibile sottoporli ad esame e contro esame.

Sull’epoca del decesso di Eligia, i consulenti hanno fatto notare che non vi sono documenti agli atti mentre il medico del 118 non rende informazioni scientifiche utili. L’unico elemento plausibile sono le macchie emorragiche riscontrate sul feto il cui decesso può essere collocato a distanza di 10 minuti d quello della madre e pertanto tra le ore 22.15 dello stesso giorno. Neanche sulle cause della morte vi sarebbero dei riscontri scientifici due consulenti hanno riferito delle lesioni al capo della vittima che, comunque, non siano così rilevanti da avere provocato uno stato d’incoscienza nella donna. Nella relazione si legge che le cause del decesso sarebbero “riconducibili ad un meccanismo patogenetico da asfissia meccanica violenta verosimilmente da soffocamento, con compromissione polmonare e cardiaca (…)  la causa ed i mezzi della morte del feto sono anch’essi attribuibili ad insufficienza placentare quale conseguenza diretta dello stato asfittico materno”.

Secondo i periti “l’inalazione di materiale alimentare sarebbe da ritenere secondaria ad uno stato di grave compromissione della coscienza e presumibilmente verificatasi durante la fase del boccheggiamento”.

Il medico legale della difesa, Dalila Ranalletta ha riferito che non vi siano riscontri oggettivi sulle cause della morte di Eligia e che qualsiasi possa essere l’ipotesi formulata “è degna di pari dignità”. Insomma, dalla super perizia “non è emersa alcuna prova scientifica” sulle cause della morte dell’infermiera se non “voli pindarici insostenibili. La morte per asfissia da cosa è stata causata? Non avremo mai un riscontro tecnico”.

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