Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge con ulteriori semplificazioni e una nuova governance per il Pnrr. Approvato anche il dl sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi.
Per i bonus d’ora in avanti non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto della detrazione.
Lo prevede una bozza del dl sulla cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali.
Dall’entrata in vigore del decreto, per i vari interventi edilizi (dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, dalle facciate alle colonnine) “non è consentito l’utilizzo” delle due opzioni previste al posto delle detrazioni fiscali, ovvero cessione e sconto. Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila. Si alleggerisce la responsabilità in solido dei cessionari in possesso di apposita documentazione. Secondo la bozza del dl sulla cessione dei crediti dei bonus, “ferme le ipotesi di dolo, il concorso nella violazione che determina la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari è in ogni caso escluso” per i cessionari che dimostrano di aver acquisito il credito di imposta e che siano in possesso di tutta la documentazione relativa alle opere che hanno originato il credito oppure qualora si facciano rilasciare dalla banca o società cedente “una attestazione di possesso” di tutta la documentazione. La possibilità di ricorrere a sconto in fattura e cessione del credito resta invece per chi, “in data antecedente all’entrata in vigore” del decreto, abbia presentato – per interventi diversi da quelli effettuati dai condomini – la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata). Nel caso di interventi effettuati dai condomini, oltre alla Cila, deve risultare adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori. Infine per gli interventi comportanti demolizione e ricostruzione degli edifici deve essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo.
“La presidente del Consiglio ha seguito il Cdm da remoto perché ancora impedita dall’influenza che l’ha colpita da inizio settimana e chiede di scusare la sua assenza a causa del suo malessere, che speriamo che passi prima possibile”. L’ha detto il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, a proposito dell’assenza della premier Giorgia Meloni, aprendo la conferenza stampa del governo dopo il Consiglio dei ministri.
LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA
“Siamo intervenuti perché c’era stata una lievitazione dei crediti… ahimè nei governi precedenti era mancata una pianificazione e si è lasciato lievitare il numero dei crediti che era fuori controllo”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani spiega nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri la decisione sul decreto per la cessione dei crediti del superbonus. Il riferimento del ministro era in particolare al governo Conte. “Voglio essere chiaro la lievitazione dei crediti è avvenuta per mancata pianificazione durante il governo precedente a quello Draghi. Il governo Draghi ha tentato di porvi rimedio. Ma ormai era troppo tardi”. E sul Pnrr precisa: “Oggi si è fatto un buon lavoro, abbiamo migliorato per rendere più efficace l”azione della struttura che deve mettere in campo i progetti, non vogliamo che neanche un euro vada perduto. C’erano disfunzioni da correggere”. “Vorrei puntualizzare che non tocchiamo il Superbonus, interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm.
Sul superbonus “il governo intende aprire un’interlocuzione con le associazioni di categoria, che saranno invitate nel tardo pomeriggio di lunedì a Palazzo Chigi per ricevere i loro contributi propositivi rispetto a un intervento di necessità ed estrema urgenza”. L’ha annunciato il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Il decreto sulla cessione dei crediti relativi agli incentivi fiscali “ha un duplice obiettivo: cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa dopo il cdm.
“Per quanto riguarda il governo, nel confronto con la Commissione non emergendo alcuna apertura di spostamento, per noi la scadenza del Pnrr resta il 2026 e noi lavoreremo sul 2026″. L’ha detto il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
LE IMPRESE – “Se, come sembra in queste ore, il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato”. Lo scrive la presidente dell’Ance Federica Brancaccio in un post su Facebook. Arriva il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi. Lo prevede una bozza del decreto in materia di cessione dei crediti di imposta relativi agli incentivi fiscali che verrà esaminato dal cdm. Le pubbliche amministrazioni, si legge nella bozza, “non possono essere cessionari dei crediti di imposta” derivanti dall’esercizio dello sconto in fattura o di una cessione.
LE REAZIONI POLITICHE “Da quello che apprendiamo il Governo in questi minuti sta approvando in Consiglio dei Ministri un decreto legge che cancella lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Non è tanto l’affossamento di una misura ideata dal M5S a preoccuparci, ma il colpo letale al settore dell’edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita record del Pil. Qui si gioca sulla pelle di lavoratori e famiglie e si mette a repentaglio il futuro di almeno 25 mila aziende dell’edilizia, 130 mila posti di lavoro”. Così il leader M5s Giuseppe Conte in un post. “Sarebbe inoltre un’intollerabile presa in giro degli italiani, considerando le promesse elettorali del centrodestra sulla protezione dei bonus edilizi e la partecipazione di autorevoli esponenti del centrodestra alle tante piazze che si sono riunite a tutela dell’edilizia. Ci chiediamo infine – conclude l’ex premier Conte – come farebbe a restare un minuto di più al Governo un partito, come Forza Italia, che in Parlamento e a livello locale ha promesso e prospettato numerose iniziative a tutela del Superbonus e della cessione dei crediti d’imposta”