La Procura: “Falsi i dipinti attribuiti a De Chirico”

Sulla scorta dell’esito della consulenza tecnica, la Procura di Siracusa ha restituito parte delle 26 opere sequestrate lo scorso anno nell’ambito dell’inchiesta sui falsi d’autore, in occasione della mostra a Noto sui maestri del Novecento e di Ciclopica, allestita in precedenza all’ex convento dei frati francescani in Ortigia, sulla quale l’attenzione degli inquirenti si è soffermata su due sculture di Alberto Giacometti. Le due inchieste scorrono parallele e vengono rilanciate in questi giorni con il coordinamento del sostituto procuratore Tommaso Pagano, dopo avere avuto un o stop a causa dell’emergenza sanitaria. Il periodo di lockdown ha impedito, di fatto, agli investigatori dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, a cui sono state delegate le indagini, di depositare negli uffici della Procura l’informativa definitiva su quanto accertato fino ad oggi in entrambe le mostre, organizzate da Sicilia Musei.

“Stiamo attendendo la relazione conclusiva degli investigatori – dice il procuratore aggiunto, Fabio Scavone – sulla scorta della quale sarà possibile arrivare alla conclusione delle indagini. Siamo, però, in possesso della relazione della consulente Maria Grazia Picozzi, che ci dice che una parte delle opere siano originali mentre per quanto riguarda quelle di De Chirico si tratta di falsi”. La perizia è stata affidata diversi mesi addietro all’esperta di arte contemporanea che ha avuto modo di verificare le opere esposte nelle due mostre. “Se sorgono ragionevoli dubbi sull’attribuzione a De Chirico di disegni e grafiche esposte a Noto – dice Scavone – sulla falsità dei dipinti a olio c’è, non solo il rilievo scientifico della consulente ma, soprattutto, la dichiarazione e la relativa denuncia da parte della Fondazione De Chirico che custodisce nel caveau le tantissime opere realizzate dal maestro nella sua lunga carriera artistica. La Fondazione è molto attenta a tutte queste opere che in passato sono state motivo di indagini a causa di falsificazione”.

In relazione ai dubbi sulla autenticità di alcune opere su oltre 100 esposte nella mostra “L’impossibile è Noto”, Sicilia Musei e i curatori hanno sempre sostenuto che “sono state sequestrate senza gli approfondimenti necessari basandosi su un teorema di reati commessi totalmente inesistenti”.

Nel corso delle indagini Musei Sicilia ha avuto modo di definire “paradossale il sequestro, per dubbia autenticità”, dell’opera Hier der Bestellte Wagen del 1935 di Paul Klee, esposta sei mesi prima al Mudec di Milano. Per quanto riguarda le quattro opere di De Chirico esposte, Sicilia Musei aveva avuto modo di precisare che “posto che sono tutte firmate e una reca nel retro una dedica autografa dell’artista e timbro della galleria Borganzi 1988, in via cautelare sono state esposte con la dicitura attribuito. Sul tema delle autenticità delle opere, si è espresso in modo chiaro anche il Tribunale di Roma con la sentenza nr. 13461 del 26 giugno 2019.

Ed ancora, il nucleo di opere futuriste sequestrate “si compone di lavori autenticati dagli archivi deputati: Elena Gigli per Giacomo Balla, Maurizio Scudiero per Fortunato De Pero, Alberto Dambruoso per Umberto Boccioni, Fondazione Russolo – Pratella di Varese per Luigi Russolo, Massimo Carrà per Carlo Carrà.

I curatori rimarcano come alcune di queste opere “sono ben note fin dai primi anni ‘80 ed esposte più volte in Musei Nazionali, quali Palazzo delle Esposizioni di Roma, Accademia di Francia, Palazzo Reale di Napoli, e in mostre curate dai più autorevoli storici del futurismo di sempre (Maurizio Calvesi, Enrico Crispolti, Maurizio Fagiolo dell’Arco e dai rispettivi specialisti e Giovanni Lista)”. Il nucleo di opere futuriste è stato esposto in Musei stranieri, con il parere rilasciato dalle Sovrintendenze per l’esportazione temporanea.

Quella appena chiusa è una delle prime fasi dell’inchiesta sui falsi d’autore che ne prevede altri, legati agli approfondimenti che la magistratura intende eseguire per arrivare a un quadro quanto più completo sull’intera vicenda.

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