Terrorismo, Alfano: fare fronte comune, anche con Mosca

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ROMA. «Sdegno profondo e forte condanna per due atti di barbarie», «la strage di Berlino e l’uccisione dell’ambasciatore russo Karlov in Turchia ci rafforzano nella convinzione che occorre dare massima priorità alla lotta contro il terrorismo, in un quadro di intensa cooperazione con tutti i partner internazionali. A Germania e Russia tutta la nostra solidarietà». A dichiararlo è il neoministro degli Esteri, Angelino Alfano, in un’intervista al Corriere della Sera in vista del tour nelle capitali europee che inizia oggi.

Durante la sua missione, spiega, alle domande sulla durata del governo e sulla stabilità politica dell’Italia risponderà che «la scadenza naturale della legislatura è il febbraio 2018 e qualora si anticipasse il voto, sarebbe al più l’anticipo di un semestre. Nulla di traumatico».

Alfano spiega che avrà più «attenzione sui temi della gestione delle frontiere esterne d’Europa e del rapporto con i Paesi d’origine e transito dei migranti» e poi vuole porre l’accento sulla «persecuzione dei cristiani».

Sull’elezione di Donald Trump negli Usa, Alfano pensa che «vi sia stato un eccesso di diffidenza e di supponenza nei confronti del presidente-eletto». Quella che sta emergendo, dice, «è un’Amministrazione fondata su un mix di tradizione repubblicana e stretto collegamento al mondo economico e imprenditoriale, tipico della democrazia americana».

Quanto ai rapporti con la Russia sottolinea che è interesse dell’Italia che «l’Amministrazione Trump consolidi con la Russia un rapporto». Sulle sanzioni il nostro Paese è stato «lineare», le ha applicate «con rigore e lealtà, pagando un conto salato», contrario «a ogni rinnovo automatico». Ad ogni modo, aggiunge, è «prematuro» un invito per Vladimir Putin al G7 previsto a Taormina a maggio. Nell’agenda globale, aggiunge Alfano, deve rimanere la Libia, e «allo stesso tempo bisogna lavorare agli accordi con i Paesi d’origine o di transito dell’Africa sub-sahariana, come il Niger.

All’Europa chiederò che su questo fronte della rotta centro-mediterranea ci sia la stessa disponibilità di energie e risorse mostrata nella rotta balcanica». Alfano interviene anche sul dibattito sulla legge elettorale: «Non credo che nell’attuale scenario tripolare il Mattarellum sia la legge che funzioni meglio. Ma noi non ci scansiamo dal tema della governabilità. Se si vuole procedere, si faccia una legge proporzionale, con un premio di maggioranza equilibrato e rispettoso dei canoni di costituzionalità indicati dalla Corte».

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