Canicattini, musica popolare per chiudere il 3° Festival Culture del Mediterraneo -Foto-

Cala il sipario sulla 3° edizione del Festival Culture del Mediterraneo, organizzato dal Comune di Canicattini Bagni, Assessorato alla Cultura, Turismo e Spettacolo, con l’Associazione “Sabatù” presieduta dal sassofonista jazz Rino Cirinnà che della manifestazione che è Direttore Artistico, con la collaborazione del Sistema Rete Museale Iblei e del Museo Civico Tempo della città.

Jazz, Funky, Blues, Etnico, Musica Popolare della tradizione mediterranea, ma anche Teatro, con l’omaggio alla Luna, nel 50° anniversario dello storico atterraggio dell’uomo sul nostro satellite, dal 13 al 18 Agosto hanno animato le serate sul palco di via XX Settembre, da anni, ormai, crocevia di sonorità, ritmi, storie e culture musicali che arrivano da tutto il Mondo.

Non poteva essere altrimenti per la “Città del Liberty e della Musica”, che chiusa ieri sera la rassegna disegnata da Rino Cirinnà, con i ritmi del “Progetto Sanacore”, musiche della tradizione del Meridione d’Italia con le straordinarie tamburiate e la voce di Maria Piscopo, le danze e il tamburello di Nerina Cavallaro, la zampogna e il friscaletto di Giuseppe Roberto, e la fisarmonica di Salvatore Ferlito, già da stamani apre un nuovo sipario, quello dal 22 al 25 Agosto con il 37° Raduno Bandistico nazionale Città di Canicattini BagniM° Nino Cirinnà”, ma già da questa mattina dando il via ai Masterclass di perfezionamento di Tromba, con i Maestri Gioacchino Giuliano e Omar Tomasoni, e di Clarinetto con il M° Paolo Miceli. 

Linguaggi multiculturali e multietnici, quelli disegnati quest’anno dal Festival Culture del Mediterraneo, che si sono aperti a nuove contaminazioni con la collaborazione del Sistema Rete Museali Iblei e dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei – Gal Val d’Anapo, parlando anche di sviluppo del territorio, di sostenibilità, e quindi di bellezze paesaggistiche, storia, cultura, tradizioni, percorsi gastronomici e rilancio degli Antichi Mestieri, quale opportunità per le giovani generazioni.

Ed è stato questo l’obiettivo dell’incontro con “Linguaggi Culturali del Sud” che si è svolto in serata al Museo Civico Tempo di via XX Settembre, con l’esposizione e la performance degli artigiani che animano la “Scuola comunale Mani Giovani per Antichi Mestieri” (sarta, alta moda, panificazione, ricami, scalpellino, apicoltore, pittura, cestaio, puparo,fitopreparatore, chef), finanziata dalla Regione Siciliana al Comune di Canicattini Bagni, con sedi anche a Floridia e Sortino, e gestita dal Sistema Reti Museali Iblei, presieduto dall’etnoantropologo e guida naturalistica Paolino Uccello e coordinato da Cetty Bruno.

Non a caso l’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni, guidata dal Sindaco Marilena Miceli, ha voluto affidare questo importante strumento formativo alle piccole realtà museali antropologiche del territorio che raccolgono e conservano la memoria di questa terra (Museo del Tessuto, dell’Emigrazione e della Medicina popolare di Canicattini Bagni – Museo Etnografico Nunzio Bruno di Floridia – Acquarium Medioevale di Sortino – Museo dell’Opera dei Pupi di Sortino – Museo dell’Apicoltura, Casa do Fascitraru di Sortino – Laboratorio Etnologico S. Paolo di Solarino – Faro di Brucoli di Augusta – Museo del Carretto siciliano RIO di Sortino).

Un momento di riflessione collettivo, quello che ieri sera con il coordinamento di Cetty Bruno si è svolto sul terrazzo del Museo Tempo, intervallato dalle ballate popolari di Tonino Bonasera (chitarra e voce) e Antonio Bonasera (fiati), interamente dedicato al progetto di sviluppo sostenibile “Oltre le municipalità. Come costruire un distretto territoriale”.

Un appuntamento fortemente voluto dal Sindaco Marilena Miceli per chiudere la 3° edizione del Festival Culture del Mediterraneo, come è stato ricordato in apertura, per mettere a sistema le varie realtà territoriali, le imprese, le municipalità, le professionalità, la creatività, l’operosità della gente iblea, assieme al vasto patrimonio storico, culturale, paesaggistico, archeologico, e delle tradizioni che quest’area della Sicilia, riconosciuta patrimonio dell’Umanità, ha ereditato dal passato.

All’incontro, presente l’Assessore alla Cultura, Loretta Barbagallo, che ha portato i saluti del Sindaco Miceli e dell’Amministrazione comunale, ricordando gli appuntamenti dei prossimi giorni con il 37° Raduno Bandistico e con il Palio di San Michele, anche questo momento di valorizzazione delle tradizioni popolari, hanno preso parte il Presidente del Sistema Rete Museale Iblei, Paolino Uccello, il Presidente del Consiglio comunale e dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei, Paolo Amenta, con un messaggio video la social media strategist, Federica Miceli, CEO presso Social Media Change, e ancora i curatori e gli ideatori di “Cibocorto”, il festival del cortometraggio dei due mari a Portopalo di Capo Passero, l’Assessore al Turismo, Salvatore Nieli, e i Direttori Artistici, Alessandra Fabretti e Fabio Fagone.

«Una storia millenaria, con un patrimonio di inestimabile valore, una stratificazione antropologica unica, ed un crocevia di civiltà che nessuno possiede – ha detto Paolino Uccello – che abbiamo ereditato dai tanti popoli che hanno toccato il suolo della Sicilia, che può trasformarsi in ricchezza per i siciliani. È necessario però fare sistema, creare reti come quella che abbiamo creato noi con i piccoli Musei dell’area montana, grazie al sostegno del Comune di Canicattini Bagni e dell’Agenzia di Sviluppo dei Iblei. I Musei sono infatti la testimonianza di questo percorso di civiltà nei territori. Come rete stiamo lavorando proprio per riappropriarci delle nostre radici e trasferirle alle generazioni future, iniziando a raccontare il territorio e recuperando e rilanciando gli Antichi Mestieri con la Scuola comunale Mani giovani per Antichi Mestieri che il Comune ci ha affidato».

Un racconto che Paolino Uccello e Rino Cirinnà hanno fatto con la produzione di un documentario sulla Riserva di Pantalica “La roccia e il canto del fiume”, che ieri sera è stato riproposto al pubblico presente.

«Questo non è un territorio marginale e povero ma un territorio ad altissima intensità di sviluppo – ha sottolineato Paolo Amenta -. Questa la visione che noi abbiamo, ad iniziare dalla consapevolezza di questo immenso patrimonio che può cambiare le sorti di questo territorio che oggi, purtroppo, drammaticamente, si sta spopolando. Le aree interne, la campagna, che una volta rappresentava un connubio inscindibile con la grande città, con la costa, in questi ultimi anni sta subendo un fenomeno di spopolamento che rappresenta un impoverimento generale. Gli indicatori demografici ormai sono drammatici, pochissime nascite mentre le morie e le emigrazioni sono tante. Ci si chiede cosa fare.

Dico solo di cambiare un termine da “dividere” a “condividere” – aggiunge il Presidente dell’Agenzia di sviluppo -. Condividere una visione ed una strategia, perché dove ci troviamo questa sera non è un progetto fine a se stesso, ma un piccolo progetto che fa parte di una visione e di una strategia più grande. Quando abbiamo realizzato questo Museo, riempiendolo di contenuti, pensando anche al percorso del cibo, alla qualità ed alle eccellenze delle produzioni locali, abbiamo immaginato e pensato che questo luogo potesse diventare porta orientale degli Iblei, diventando il motore di sviluppo di tutto il territorio. Mi pare che sia quello che sta avvenendo con la nascita del Sistema Reti Museale Iblei coordinato da qui, da Canicattini Bagni. Certo altri interessi stanno spingendo le politiche nazionali ed europee , allora dal basso dobbiamo incominciare a riflettere e ad immaginare come può nascere un futuro diverso. Non può esistere più un singolo Comune che parla con se stesso, oggi l’Europa sta destrutturando i sistemi territoriali, li sta modificando, ridando importanza ai territori. Questo significa che dobbiamo essere rete e non singoli Comuni con i nostri singoli confini amministrativi, ma dobbiamo abbatterli, pensando alle grandi potenzialità che insieme abbiamo.

Il futuro è il territorio-città. Abbiamo il dovere di ricomporre questo territorio che è stato fatto a pezzi – conclude Amenta – creando una grande città in rete che si colleghi digitalmente, con la costa, con gli interessi diffusi, con il welfare, come abbiamo fatto già attraverso l’esperienza dell’Aod, il sub distretto sulle politiche socio sanitarie, per fare politiche di ricerca e di sviluppo insieme. Insieme, riappropriandoci della nostra identità, dobbiamo far si che questo territorio, gli Iblei, che il mondo ci riconosce quale patrimonio dell’Umanità, deve proporsi nella sua unitarietà, per diventare forza, qualità e competitività nella globalizzazione».

Dopo il Presidente dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei, a prendere la parola sono stati l’Assessore del Comune di Portopalo, Salvatore Nieli, e i Direttori Artistici, Alessandra Fabretti e Fabio Fagone, del progetto che coniuga il percorso di qualità del cibo del piccolo borgo marinaro alla filmografia, da qui “Cibocorto”, un’esperienza che vuole legarsi alle iniziative di valorizzazione e promozione del territorio ibleo lanciate dal Sistema Rete Museale Iblei e dall’Agenzia di Sviluppo.

E a chiudere l’appuntamento, nella grande cucina del Museo Tempo è stato lo chef on demand, Concetto Rubbera, con le degustazioni cinematografiche e show cooking.

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