Catania – Pari opportunità e uguaglianza di genere, premiate tre laureate Unict

Al concorso indetto dal Comitato Unico di Garanzia dell’ateneo catanese hanno partecipato quasi 30 laureati

Sono stati assegnati a Carmela Piana, Agnese Spinella e Roberta Brancato i premi di studio indetti dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Catania per le migliori tesi di laurea sulle pari opportunità negli ambienti di studio e di lavoro, prevenzione della violenza di genere e di ogni forma di discriminazione, tutela delle diversità e del benessere organizzativo.

La commissione giudicatrice – composta dalle ricercatrici Maria Josè Lo Faro, Marinella Coco e Amalia Orsina – ha conferito i premi a Carmela Piana per la tesi di laurea magistrale in Lingue e Letterature straniere dal titolo “La rappresentazione fraseologica della femme tra metafore e stereotipi” (relatrice la prof.ssa Loredana Pavone), a Agnese Spinella per la tesi di laurea triennale in Lettere dal titolo “La teologia queer: proposte per un possibile rinnovamento della Chiesa cattolica” (relatrice la prof.ssa Arianna Rotondo) e a Roberta Brancato per la tesi di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza dal titolo “Gender equality and political participation: legal approches and assessment tool” (relatrice la prof.ssa Adriana Di Stefano).

A premiare stamattina le vincitrici del concorso Carmela Piana e Agnese Spinella – presenti nella Sala Muscatello del Palazzo centrale – sono stati il rettore Francesco Priolo e la prof.ssa Germana Barone, presidente del Comitato Unico di Garanzia, insieme con i componenti del Cug.

«Il tema delle pari opportunità e uguaglianza di genere è molto sentito tra le nostre studentesse e i nostri studenti e lo testimonia la larga partecipazione dei laureati al concorso del Cug – ha spiegato il rettore Francesco Priolo -. L’Università di Catania in questi ultimi anni, con l’attuale governance, ha impresso un cambio di mentalità importante su questi temi. Basti pensare alla percentuale di presenza delle donne nei ruoli apicali di questo ateneo, ormai siamo arrivati al 50%, o all’adozione del Gender Equality Plan o al regolamento sulle carriere alias. È ovvio che ancora molto deve essere, ma credo che abbiamo intrapreso la giusta strada con segni di civiltà e uguaglianza particolarmente importanti per la nostra comunità accademica e la società di oggi».

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By Redazione

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