Itamil – Lettera aperta al ministro della difesa

Riceviamo e pubblichiamo

Dare voce alle proprie opinioni, sempre. È questo il “motto” che sposa e porta avanti il sindacato ITAMIL-Esercito, preposito che meno di una settimana fa ha spinto il gruppo militare a scrivere una lettera aperta al nuovo Presidente del Consiglio, dott. Mario Draghi circa l’attribuzione ad un Generale della carica di Ministro della Difesa. La lettera ha avuto, poi, il suo “successo“, data la riconferma dell’On. Lorenzo Guerini per la carica sopracitata. A tal proposito, il sindacato ha deciso di redigere un’altra lettera aperta al Ministro, soffermandosi in particolar modo sulla situazione dei militari.

Egregio Ministro della Difesa, On. Lorenzo GUERINI, noi del Sindacato ITAMIL- ESERCITO ci congratuliamo per la Sua riconferma al vertice della Difesa. Possiamo dire che adesso è arrivato il momento delle risposte. Noi, in quanto organizzazione sindacale riconosciuta dalla sentenza 120 e dal decreto ministeriale sottoscritto insieme, desideriamo porre fine a questo muro, stato innalzato in coincidenza al suo precedente mandato, che divide le amministrazioni dalle organizzazioni sindacali. Questo muro sembrerebbe da alcuni *organi d’informazione che sta creando continui conflitti tra certe organizzazioni sindacali, costrette a rivolgersi ai tribunali per rivendicare i propri diritti sindacali nei tribunali che, del resto, sentenziano a favore dei Sindacati Militari e condannano le amministrazioni. Quindi oltre al danno, anche la beffa dei contribuenti. Non riceviamo risposte dalla nostra autorità affiancata alle istanze trasmesse via PEC, non veniamo coinvolti nei lavori tecnici per istanze che interessano il personale militare e anche sulla parte operativa dei sindacati non veniamo presi in considerazione; le uniche comunicazioni che riceviamo sono solo richiami a rispetto dei punti presenti nel decreto. Da due anni, ormai, aspettiamo una risposta per l’accredito in busta paga circa l’adesione ai sindacati come previsto dal decreto; tutto questo mentre sia il nuovo governo sia alcuni ministri dialogano con le organizzazioni sindacali. Pertanto, chiediamo un ciclo d’incontri tematici:studio, approfondimento e proposte sulle casse del ruolo Ufficiali, Sottufficiali e Graduati dell’Esercito; concertazione economica e normativa; specificità delle Forze Armate; valorizzazione professionale ed economica delle Qualifiche Speciali dei ruoli Marescialli, Sergenti e Graduati come previsto dalla legge sul riordino dei ruoli (Art. 1037-bis, D. Lgs 66/2010, art. 841 c. 2 bis); ricongiungimento familiare, legge 104,42 bis e 267; condizioni di vita e benessere del personale all’interno delle caserme; condizione alloggiativa del personale militare impiegato all’operazione ‘strade sicure’; rientro post traumatico dalle missioni all’estero; stress correlato da lavoro; riordino delle carriere, ex 958 e rimodulazione dei concorsi interni; passaggio in spe dei Volontari dell’Esercito. Ci auspichiamo, inoltre, che si sblocchi la procedura per il rinnovo dei contratti, i concorsi straordinari dei volontari della prima e seconda immissione 2013 e la legge del sindacato militare ferma al Senato. Nell’attesa, Le chiediamo di essere coinvolti a pari dignità con il Cocer, senza creare disparità di trattamento e limitare il nostro esercizio di rappresentanza; in caso contrario ci rivolgeremo direttamente ai vari gruppi parlamentari e agli organi di stampa circa tutte le problematiche che interessano il mondo militare. Vogliamo solo la stessa considerazione degli altri sindacati. Siamo la voce di un popolo, non solo di quello militare, ma anche delle famiglie. Se da noi si pretende un parità di doveri, allora noi pretendiamo pari dignità dei sindacati civili”.

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