L’On. Cafeo: “resto nel PD, ma non è questo il partito che ho in mente”

“La fine dell’estate porta con sé inevitabilmente un po’ di malinconia ma, per fortuna, anche la voglia di ripartire, guardando però sempre e soltanto avanti”.

Ad intervenire è l’On. Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS, deputato regionale eletto a Siracusa nelle fila del Partito Democratico.

“Ho seguito con attenzione le vicende legate alla politica nazionale di quest’ultimo periodo – dichiara Giovanni Cafeo – dall’evoluzione della crisi di Governo alla nascita del Conte-bis, fino alla svolta di Matteo Renzi, ex Segretario nazionale del mio partito che decide di andar via per fondare un nuovo soggetto politico”.

“Non credo che lasciare il Partito Democratico dopo aver contribuito in maniera decisiva alla sua fondazione sia una scelta saggia – spiega ancora il deputato regionale del PD – soprattutto in un periodo nel quale è necessario fare quadrato per difendersi dai populismi, ed è per questo che oggi sono qui, con orgoglio, a rivendicarne l’appartenenza; è altrettanto evidente però che non è più concepibile pensare alla gestione del Partito come ad un piccolo feudo governato dai signorotti, chiuso, immobile e isolato, dove se qualcuno che non la pensa esattamente come te decide di andar via addirittura si festeggia. Questo, indubbiamente, non sarà mai il mio partito, quanto meno finché ci sarò io”.

“Il problema a mio avviso – continua Cafeo – non è certo la presenza o la fuoriuscita di Matteo Renzi ma piuttosto una sorta di retaggio culturale di certa sinistra, secondo cui il principio del <<meno siamo meglio comandiamo>> dovrebbe continuare a valere sempre, anche a scapito di un progetto più ampio e meno elitario, aperto alla società civile.

Al contrario, si preferisce una chiusura e un immobilismo totalmente anacronistici, chiaro sintomo dell’assenza di una linea politica precisa; questa è senza dubbio una delle causa che hanno allontanato il popolo della sinistra dal PD e dalla politica in generale”.

“Stucchevole appare poi, soprattutto agli occhi dei cittadini, il toto-nome sull’assessore comunale che dovrebbe rappresentare il PD in nella giunta Italia – prosegue l’On. Cafeo – alla luce delle autocandidature rispettabili ma che rappresentano sé stesse e soprattutto delle riunioni carbonare, perché organizzate senza invitare l’unico deputato eletto del territorio, di rispettabilissime aree del partito locale, quella Zingarettiana e Franceschiniana-Dem che al di là del nome prestigioso rappresentano una netta minoranza del partito. Sono quasi certo che l’eventuale assessore proposto dopo una siffatta riunione non potrà essere considerato rappresentativo del partito da parte del sindaco il quale, ovviamente, conserva però tutta la sua autonomia nella scelta dei suoi collaboratori”.

“Confido però con ottimismo nel futuro del PD – conclude l’On. Cafeo – anche perché, in chiave congressuale, abbiamo già individuato con il commissario regionale e con i deputati del gruppo all’ARS una linea che prevede il tesseramento libero fino a dicembre e il congresso entro marzo 2020; inutile ribadire che il mio obiettivo sarà quello di proporre per la segreteria volti nuovi e pieni di entusiasmo, sia a livello regionale sia provinciale, per avviare finalmente quella stagione riformista della quale il PD non può che essere il principale protagonista”.

Siracusa, 21 settembre 2019 – “La fine dell’estate porta con sé inevitabilmente un po’ di malinconia ma, per fortuna, anche la voglia di ripartire, guardando però sempre e soltanto avanti”.

Ad intervenire è l’On. Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS, deputato regionale eletto a Siracusa nelle fila del Partito Democratico.

“Ho seguito con attenzione le vicende legate alla politica nazionale di quest’ultimo periodo – dichiara Giovanni Cafeo – dall’evoluzione della crisi di Governo alla nascita del Conte-bis, fino alla svolta di Matteo Renzi, ex Segretario nazionale del mio partito che decide di andar via per fondare un nuovo soggetto politico”.

“Non credo che lasciare il Partito Democratico dopo aver contribuito in maniera decisiva alla sua fondazione sia una scelta saggia – spiega ancora il deputato regionale del PD – soprattutto in un periodo nel quale è necessario fare quadrato per difendersi dai populismi, ed è per questo che oggi sono qui, con orgoglio, a rivendicarne l’appartenenza; è altrettanto evidente però che non è più concepibile pensare alla gestione del Partito come ad un piccolo feudo governato dai signorotti, chiuso, immobile e isolato, dove se qualcuno che non la pensa esattamente come te decide di andar via addirittura si festeggia. Questo, indubbiamente, non sarà mai il mio partito, quanto meno finché ci sarò io”.

“Il problema a mio avviso – continua Cafeo – non è certo la presenza o la fuoriuscita di Matteo Renzi ma piuttosto una sorta di retaggio culturale di certa sinistra, secondo cui il principio del <<meno siamo meglio comandiamo>> dovrebbe continuare a valere sempre, anche a scapito di un progetto più ampio e meno elitario, aperto alla società civile.

Al contrario, si preferisce una chiusura e un immobilismo totalmente anacronistici, chiaro sintomo dell’assenza di una linea politica precisa; questa è senza dubbio una delle causa che hanno allontanato il popolo della sinistra dal PD e dalla politica in generale”.

“Stucchevole appare poi, soprattutto agli occhi dei cittadini, il toto-nome sull’assessore comunale che dovrebbe rappresentare il PD in nella giunta Italia – prosegue l’On. Cafeo – alla luce delle autocandidature rispettabili ma che rappresentano sé stesse e soprattutto delle riunioni carbonare, perché organizzate senza invitare l’unico deputato eletto del territorio, di rispettabilissime aree del partito locale, quella Zingarettiana e Franceschiniana-Dem che al di là del nome prestigioso rappresentano una netta minoranza del partito. Sono quasi certo che l’eventuale assessore proposto dopo una siffatta riunione non potrà essere considerato rappresentativo del partito da parte del sindaco il quale, ovviamente, conserva però tutta la sua autonomia nella scelta dei suoi collaboratori”.

“Confido però con ottimismo nel futuro del PD – conclude l’On. Cafeo – anche perché, in chiave congressuale, abbiamo già individuato con il commissario regionale e con i deputati del gruppo all’ARS una linea che prevede il tesseramento libero fino a dicembre e il congresso entro marzo 2020; inutile ribadire che il mio obiettivo sarà quello di proporre per la segreteria volti nuovi e pieni di entusiasmo, sia a livello regionale sia provinciale, per avviare finalmente quella stagione riformista della quale il PD non può che essere il principale protagonista”.

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