Lukoil: il 21 giugno mobilitazione dell’UGL Chimici

Dalle parole ai fatti: l’UGL Chimici manifesterà il prossimo 21 giugno davanti ai cancelli della Lukoil di Priolo con un’assemblea sindacale ed un sit-in da parte dei lavoratori in stretta collaborazione con le strutture territoriali del sindacato per richiamare l’attenzione del Governo che, con l’embargo del petrolio russo via mare, sta mettendo in ginocchio l’intero polo che oggi impiega circa 8 mila persone e raffina petrolio per il 26 percento della capacità italiana.

Una mobilitazione necessaria per tenere i riflettori accesi su una vicenda che l’UGL Chimici non permetterà si trasformi nell’ennesimo dramma per migliaia di famiglie e per l’economia generale del territorio italiano.

Va evitata la chiusura degli impianti Isab-Lukoil e la perdita di posti di lavoro che aumenterebbe non poco la tensione sociale.

A partecipare alla mobilitazione i lavoratori di tutte le categorie: “E’ nostra intenzione attraverso la manifestazione – spiegano spiega il Segretario Nazionale dell’UGL Chimici Luigi Ulgiati ed il Segretario per l’Energia Michele Polizzi – spingere le istituzioni a trovare una soluzione ribadendo la necessità di aprire un tavolo attorno al quale discutere tutti assieme di come poter uscire da una crisi che, di fatto, potrebbe mettere in ginocchio un polo fondamentale non solo per Siracusa e la Sicilia ma per l’intera nazione”.

Nessuno, avverte il sindacato, si fermi ad aspettare il tempo che passa: “Mettere la Lukoil in condizioni di operare è una priorità, come lo è ridare alla raffineria le credenziali per accedere al credito finanziario interrotto per paura di sanzioni o in alternativa prevederne la nazionalizzazione per il tempo occorrente o ricercare immediatamente un compratore per la raffineria. Come già detto nelle scorse settimane, è necessario velocizzare la costituzione dell’Area di Crisi Complessa e dare seguito a tutte quelle iniziative che le aziende presenti sul territorio si sono già dette disponibili a mettere in campo in termini di investimenti per riconvertirsi verso un’economia green e più sostenibile. Migliaia di posti di lavoro sono fortemente a rischio e questo paese non può permettersi il lusso di perderli”.

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By Redazione

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