Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Siracusa nella seduta di questa mattina del nostro atto di indirizzo rivolto ad impegnare il Sindaco e l’amministrazione attiva a realizzare condizioni di sicurezza nei luoghi di ritrovo e di intrattenimento cittadini e a promuovere l’educazione dei giovani ai valori della pacifica convivenza nella comunità siracusana.
In effetti si sono registrati nei luoghi della c.d. “movida” cittadina (Ortigia, la zona umbertina), ma anche in altri luoghi di ritrovo di giovani, episodi di microcriminalità e di aggressioni perpetrate da bande di ragazzini e di ragazzine ai danni di coetanei.
Il fenomeno delle “baby gang”, del bullismo, della sopraffazione e della legge del più forte desta un fortissimo allarme sociale perché denota una severissima perdita dei valori di riferimento da parte delle nuove generazioni.
Riteniamo che sulla crescente devianza dei giovani dai valori della convivenza pacifica e del rispetto del prossimo occorre operare un’ampia e approfondita riflessione anche con l’ausilio di specialisti; così come pensiamo che occorra muoversi in fretta per evitare che possano accadere fatti analoghi a quelli recentemente e tristemente occorsi ad Avola ove è stata perpetrata una selvaggia aggressione di una ragazzina di appena 13 anni ad opera di un branco di altre ragazze, o a Monreale dove per futili motivi dapprima è scoppiata una rissa e poi un ragazzo di 18 anni ed uno di 19 anni hanno messo mano alla pistola e hanno ucciso tre persone.
Pensiamo ancora che più in generale occorre alzare l’asticella dell’attenzione sulla sicurezza pubblica in tutta la città (dalla Pizzuta a viale Ermocrate, dalla borgata Santa Lucia a via Algeri) e a tal proposito non ci sfugge – e lo abbiamo ricordato oggi in aula – il grido di allarme elevato dai residenti di corso Timoleonte.
Con l’atto, approvato oggi dall’aula Vittorini, si è dato indirizzo al Sindaco
“ affinché:
1) anche tramite l’autorevolissimo intervento di S.E. il Prefetto, solleciti ai Vertici cittadini delle Forze dell’Ordine un maggiore e costante presidio delle zone di ritrovo delle giovani generazioni;
2) tramite la compartecipazione ed il contributo di psicologi, sociologi, dirigenti scolastici e docenti, esperti di comunicazione, avvii una seria campagna educativa in favore dei giovani verso i valori della non violenza, del rispetto reciproco, del senso di appartenenza alla comunità.”
