Nodo accise sui carburanti-Meloni: ‘Tagli al prezzo della benzina con più incassi Iva’

‘Le opposizioni? Fanno il loro lavoro e questo non mi spaventa” ma “sento dire che la benzina è a 2 e mezzo ma sta a 1,5 come prezzo medio”.

Lo ha detto Giorgia Meloni replicando a una domanda al Tg5.

Per quanto riguarda il taglio delle accise, ha aggiunto, “nel programma non c’è scritto ma, ha spiegato: “si parla di sterilizzazione” delle accise, ovvero che se il prezzo sale oltre una determinata soglia,

quello che lo Stato incassa in piu’ di Iva verra’ utilizzato per abbassare il prezzo. Che è quello che si sta facendo anche con questo decreto. L’opposizione ritenti”.

“Domani incontro la categoria e dirò loro che non c’è nessuna volontà di fare scarica barile, la stragrande maggior parte dei benzinai si sta comportando con grande responsabilità, a loro tutela serve individuare chi non lo sta facendo”. La premier Giorgia Meloni, al Tg1, risponde ai gestori che hanno annunciato uno sciopero di categoria per il 25 e 26 gennaio “per porre fine a questa ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità’.  “Lavoriamo per dare priorità alla crescita, serve generale ricchezza da distrubuire, altrimenri si distrubuisce povertà: avevamo due strade, tagliare accise e aiutare tutti, o aiutare chi aveva bisogno – ha aggiunto – “La cosa che mi spaventa di più, paradossalmente, è non riuscire a raccontare agli italiani che questo governo sta procedendo con determinazione, a testa alta, consapevole che questa nazione si può risollevare, che ce la possiamo fare ma ce la dobbiamo fare insieme”.

La premier ha, infine, rivendicato l’operato dell’esecutivo in campo economico: “Tutto quello che stiamo facendo – ha detto al Tg5 – serve a calmierare l’inflazione“. Meloni ha citato gli interventi sul “caro carrello” evidenziando “stiamo parlando con tutta la filiera”.

“Il governo monitorerà attentamente la situazione dei livelli dei prezzi non solo della benzina ma anche quelli di largo consumo, al fine di verificare che il loro andamento sia coerente con quello dell’offerta e quindi determinato da shock esterni o se sia invece determinato da comportamenti speculativi e di scarsa trasparenza degli operatori. Alla luce di tale monitoraggio il governo valuterà ulteriori iniziative da adottare”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time al Senato.

Sul prezzo dei carburanti, “ricordo che le misure adottate dal precedente Governo (sin da marzo 2022), che hanno portato alla riduzione delle accise sui carburanti – ha aggiunto Giorgetti – sono state adottate quando il loro prezzo aveva superato i 2 euro al litro (toccando i 2,184 euro per la benzina) e si concludevano nel mese di novembre. Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali e, proprio in ragione di ciò, il Governo ha ritenuto opportuno di dover intervenire con misure normative volte a migliorare la trasparenza dei prezzi e ad evitare speculazioni”. 

Per porre fine a questa ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio”. Lo si legge in una nota Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio.

Lo sciopero dei benzinai “è un loro legittimo diritto”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha commentato l’annuncio dello sciopero dei benzinai il 25 e 26 gennaio.

Domani, alle 11.30, il governo, in una delegazione con me e i ministri proponenti del decreto legge che riguarda il settore, incontrerà i sindacati del settore, per ascoltare le loro ragioni e confrontarle con le misure che il governo intende adottare e ha adottato”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano.

“Ci dispiace enormemente” che “i distributori abbiano annunciato due giorni di sciopero 25 e 26 perché, dicono, lo Stato incolpa i distributori dell’aumento della benzina” ma “i provvedimenti che il governo ha messo in piedi sono contro i fenomeni speculativi quindi a tutela dei distributori“. Così, interpellato al telefono, il sottosegretario alla presidenza con delega all’attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari. “La benzina non è a 2 euro e mezzo, nei distributori normali è a 1,8 euro circa, le misure sono tutte rivolte a mettere un freno a chi fa fenomeni speculativi. Le abbiamo immaginate a tutela” dei distributori.

Caro-benzina, Meloni: ‘Con il taglio delle accise non ci sarebbero stati altri aiuti’

Lo sciopero è previsto dalle 19.00 del 24 gennaio 2023 alle 07.00 del 27 gennaio 2023. “Il Governo – si legge nella nota delle tre organizzazioni – aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. E’ stata avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Quindi è stato dichiarato lo stato di agitazione su tutta la rete e lo sciopero contro il comportamento del Governo. Si preannuncia un presidio sotto Montecitorio. Vengono beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all’Erario oltre 13 miliardi di euro l’anno. Per porre fine a questa “ondata di fango” contro una Categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le Associazioni dei Gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio. L’impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda è quella di un Esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l’Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l’Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull’affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria. E’ un imbroglio mediatico al quale le organizzazioni di categoria intendono dare risposte con la mobilitazione dei gestori”. Nella comunicazione alla Commissione di Garanzia dell’Attuazione della legge sullo sciopero nei servizi Pubblici Essenziali le organizzaziini parlano di “azioni politiche irresponsabili e di inusitata gravità nei confronti di una intera categoria di onesti operatori economici che basano la loro attività su un margine fisso pro litro di 3 centesimi lordi al litro, garantendo allo Stato, a proprio rischio e pericolo, in alcuni casi della vita, un introito di circa 40 miliardi l’anno di gettito”.

Proseguono gli interventi al ribasso sulla rete carburanti. A muoversi oggi è Ip tagliando di 1,5 centesimi i prezzi raccomandati di benzina e diesel, secondo quanto rileva Quotidiano energia. Sul territorio, il monitoraggio dei prezzi praticati mostra medie poco mosse. Intanto le quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi sono tornate a salire con il rischio di ripercussioni sul rifornimento alla pompa. Sulla rete nazionale, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 11 gennaio, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è fermo a 1,822 euro al litro, con i diversi marchi compresi tra 1,819 e 1,831 euro (no logo 1,819). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,876 euro al litro (1,877 il valore precedente), con le compagnie tra 1,875 e 1,879 euro (no logo 1,875). Sul servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 1,966 euro al litro (1,967 il dato precedente) con gli impianti colorati con prezzi tra 1,920 e 2,031 euro (no logo 1,872). La media del diesel servito è 2,020 euro (contro 2,021), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,965 e 2,079 euro al litro (no logo 1,926). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,795 e 0,807 euro al litro (no logo 0,777). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,130 e 2,555 (no logo 2,261). Sulle autostrade, ha rilevato Staffetta quotidiana, la benzina self service è a 1,905 euro al litro (servito 2,162), il gasolio self service 1,956 euro (servito 2,212), Gpl 0,898 euro al litro, metano 2,488 euro al chilogrammo Gnl 2,629 euro/kg.

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