Il sindaco di Palazzolo Salvatore Gallo è contrario alla scelta operata all’unanimità dei sindaci della provincia di Siracusa sulla scelta della società mista per la gestione del servizio idrico a Siracusa e, di converso, replicano alle sue dichiarazioni il Presidente ATI, Francesco Italia e il Presidente della IV Commissione Territorio e Ambiente, Giuseppe Carta.
Per i due esponenti politici, la contestata assenza del punto all’ordine del giorno dell’Assemblea Territoriale Idrica di Siracusa, sulla gestione servizio idrico, appare pretestuosa e lesiva delle prerogative dell’assemblea dei sindaci.
I sindaci dopo una lunga e partecipata discussione sul punto inserito all’ordine del giorno relativo alla nota ricevuta dalla Regione proprio sulla ricognizione dello stato dell’arte del servizio idrico in ogni ambito territoriale, con particolare riferimento alla scelta della forma di gestione, stante l’urgenza della questione, si sono determinati optando per la scelta della società mista a maggioranza pubblica, stabilendo che in una successiva assemblea verranno variati il piano d’ambito e approvato lo statuto della società mista.
Per il deputato regionale Carta, i sindaci hanno, dunque, operato nella piena legittimità delle funzioni loro attribuite.
“L’acqua è un bene pubblico, come stabilito dalla sovranità popolare in sede referendaria, la scelta della forma di gestione operata a novembre del 2020 sulla società consortile pubblica, viste le mutate condizioni finanziarie ed il recente quadro normativo, oltre al rischio della perdita di ulteriori finanziamenti a valere sul PNRR, non poteva essere confermata perché resa insostenibile.
L’acqua resta pubblica, con la società mista, il pubblico rimane titolare degli impianti e del controllo, affidando gestione e riscossione all’esterno” afferma il Presidente ATI Francesco Italia.
“Durante il dibattito in assemblea Salvatore Gallo – dichiarano Italia e Carta – è stato invitato più volte a dimostrare in modo concreto come rendere operativa la società pubblica esecutiva viste le sopraggiunte difficoltà finanziarie di tanti enti in dissesto o in predissesto facenti parte l’ambito. Nessuna proposta concreta è stata offerta.
La scelta della formula di gestione del servizio idrico, è prerogativa dell’ATI e non dei consigli comunali che possono solo ratificare le eventuali scelte prese nelle sedi preposte. Abbiamo ottenuto una grande conquista – commenta il presidente della IV Commissione Territorio e Ambiente on. Giuseppe Carta – intratterremo gli impianti, le trivelle e le linee. Avremo il controllo del servizio che prima, con la gestione affidata ai privati, è mancato. Di fatto si opererà come già accade per i rifiuti. Altra nota da sottolineare è la possibilità, finalmente, di poter usufruire dei fondi messi a disposizione dal PNRR”.