Priolo, impianto sportivo fra polemiche, inchieste e processi penali

Ha affisso un cartello all’ingresso del complesso sportivo di via Pirandello a Priolo con cui denuncia i numerosi problemi e contrasti insorti nel corso degli anni con il Comune di Priolo. Il riferimento è alla concessione edilizia ottenuta nel 2001 e successivamente in variante nel 2006 per realizzare una piscina coperta e una palestra all’interno dell’area in questione. Nel 2007 il Comune ha rilasciato al proprietario dell’area anche un certificato di agibilità dell’immobile, gestito dalla società Priolo Sport Center.

Nel proseguo della vicenda, l’amministrazione comunale del tempo ha mostrato interesse per acquisire l’intero impianto sportivo. E qui cominciano i problemi perché, a una verifica, la concessione edilizia non avrebbe potuto essere rilasciata per tre ordini di fattori: il primo, dovuto al vincolo archeologico, contestato dalla Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa, che avrebbe dovuto rilasciare il permesso a costruire; il secondo, perché l’area ricade nel territorio Sin Priolo; il terzo, perché è stato realizzato a pochi metri da un traliccio dell’alta tensione.

Per questi motivi, nel 2011 la cessione al Comune priolese dell’impianto, valutato circa un milione di euro, è saltata. Non solo, ma da quel momento è iniziato il calvario giudiziario per Carmelo Guarino, titolare della concessione edilizia. La Procura lo ha indagato e lo stesso è tuttora sotto processo per tutta una serie di contestazioni derivanti, a suo dire, dal difetto originario che avrebbe determinato una serie di difformità riscontrate anche dal perito che, comunque, esclude la responsabilità di Guarino. “Nel tira e molla con il Comune – dice Guarino – nel 2016 l’amministrazione pubblica del tempo è ritornata alla carica con la riproposizione dell’acquisto del centro sportivo. Ma i problemi non risolti si sono ripresentati con l’aggravante che il centro adesso è chiuso e io sono costretto in un angolo senza alcuna possibilità di utilizzare l’impianto e nemmeno cederlo. Ho l’impressione che nello sfondo di tutta questa ingarbugliata vicenda possa esserci stato un riflesso di Sistema Siracusa. Ed è per questo che mi sono rivolto oggi con fiducia alla magistratura siracusana a cui ho depositato tutta la documentazione in mio possesso”.

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