Siracusa, Salvo Sparatore torna a protestare davanti al tribunale – Il fatto – a cura di Concetto Alota

Salvo Sparatore annuncia che domani mattina, 24 ottobre, ritorna a protestare con un camper davanti al tribunale di Siracusa in viale Santa Panagia per iniziare, a suo dire, “uno sciopero della fame ad oltranza, fino a quando non sarò ricevuto dal procuratore capo della Procura della Repubblica per avere notizie certe riguardo le tante denunce da me presentate a suo tempo e dal Prefetto di Siracusa.

Sparatore è un personaggio noto per i suoi legami nel sociale e in politica; ha da sempre preso a cuore la tutela dei diritti dei cittadini e delle fasce più deboli. Un nuovo modello di guerriero sociale.

Una protesta che fa seguito a quella di mesi scorsi, quando si incatenò davanti al Palazzo di Giustizia per gli stessi motivi (vedi foto sopra).Sparatore, noto personaggio per la sua determinazione nel denunciare le tante malefatte della politica, stavolta denuncia, a suo dire, “la lentezza di una giustizia lumaca che troppe volte comporta la rinuncia di sacrifici e spese legali per chi non ha nessuno alle spalle, i più deboli, o la possibilità di ingaggiare avvocati principi del Foro per esercitare uno dei diritti fondamentali della Costituzione”.

 

“È inaccettabile – continua Sparatore – viviamo e sopportiamo un sistema giudiziario lumaca che troppe volte comporta l’inefficacia dell’azione giudiziaria, mandando in fumo la risoluzione delle processi pendenti, creando danni, specialmente ai meno ambienti. Non si possono tollerare le infiltrazioni estranei che avrebbero – a suo dire – tentato di rallentare il corso delle denunce”.

Sparatore insiste e ricorda che non è nuovo a proteste simili.“Mi sono già incatenato davanti al tribunale di Siracusa per protestare per lo stesso motivo, ma non ho mai ricevuto risposte, malgrado l’invio di E-mail e Pec alla Procura”.

Protesta che Sparatore dichiara di voler “continuare ad oltranza per le troppe pratiche ferme sui tavoli di magistrati. Una sorta di messa a fuoco, – continua Sparatore – per una graduale riduzione del tempo dell’istruttoria e del giudizio”.

Agli effetti pratici, manca una profonda riflessione sui principi della sovranitàdel popolo e della parità tra i cittadini e del potere dei ricchi a svantaggio dei poveri, specialmentenel rapporto tra diritti e doveri che va valorizzato all’interno delle relazioni tra le leggi e la sua violazione. Un tema che dovrebbe rientrare nella riforma della giustizia nel suo insieme; un’occasione per il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni che non può essere perduta, come annunciato da Carlo Nordio, ex magistrato e nuovo ministro della Giustizia.

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