Augusta, corruzione alla port authority: revocata scarcerazione di indagato

La seconda sezione della Corte di Cassazione ha di nuovo annullato con rinvio la decisione con cui il tribunale del riesame di Catania aveva annullato la misura degli arresti domiciliari disposta dal gip del tribunale aretuseo, Giuseppe Tripi, nei confronti dell’ing. Gaetano Nunzio Miceli, il 57enne siracusano, coinvolto a febbraio dello scorso anno nell’ambito dell’operazione “Port utility” per concorso in corruzione per atti contrari ed era stato posto agli arresti domiciliari per un appalto espletato dall’autorità portuale dei Augusta.

Si tratta della seconda volta in cui, nella stessa vicenda processuale, la suprema corte ha cassato le decisioni del tribunale della libertà di Catania, accogliendo i ricorsi del procuratore capo Francesco Paolo Giordano. Già un primo annullamento da parte del Riesame infatti era stato impugnato di fronte alla suprema corte, che nel mese di giugno aveva disposto l’annullamento con rinvio. All’esito di quel rinvio il Riesame ha di nuovo annullato la misura ma anche questa decisione è stata cassata con la sentenza emessa mercoledì dalla Cassazione.

Le indagini della guardia di finanza sono iniziate nei primi mesi del 2015 e si sono svolte attraverso perquisizioni e accertamenti bancari nei confronti di oltre 25 fra società e persone fisiche, culminata con l’individuazione dei presunti capitali illeciti. Il giudice Tripi ha anche disposto il sequestro preventivo della sede della società di ingegneria Tecnass srl di contrada Targia per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

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