Le note di “De brevitate vitae” meglio conosciuto come “Gaudeamus igitur”, l’inno internazionale della goliardia che celebra una gioventù da vivere giorno per giorno in libertà e che non a caso è infatti considerato l’inno internazionale degli studenti universitari, scalda la platea del “Tina Di Lorenzo” di Noto. “Godiamo ordunque, mentre siam giovani”, inizia così in un’atmosfera festante lo spettacolo diClaudio Fava “Il giuramento“, prodotto dal Teatro Stabile di Catania, che invece ci racconterà tutt’altro che una piacevole storia, ma la triste trasposizione di un fatto vero accaduto nel lontanissimo 1931.
E’ la vicenda personale e professionale del docente universitario e medico legale Mario Carrara, che insieme ad altri undici professori delle Università italiane non firmò, come i 1238 colleghi, il giuramento politico di fedeltà al Re e al Duce. Legato ai suoi studenti, da cui riceveva profonda stima ed affetto, il Professore Carrara, avulso dal mondo che lo circonda, e dai fatti che stanno accadendo lungo lo Stivale immerso com’è nel suo mondo fatto solo dei canoni e del rigore scientifico, si ribella subito alle imposizioni.
“Professore dovete farlo questo giuramento, è come bere un bicchiere di acqua fredda”, lo invita uno dei suoi studenti, tutti regolarmente con tessere del partito, ma lui non cede e più entra in contatto con i primi episodi di intolleranza alla “disubbidienza” e più si rafforza in lui l’avversione agli obblighi “Ho capito che questo non è più il mio tempo. Bisogna credere per giurare”.
Nell’intreccio dell’opera teatrale, breve ma dalla indiscussa forza, la grande mano del regista Ninni Bruschetta, presente mercoledì sera al “Tina Di Lorenzo” di Noto, insieme con l’autrice delle musiche Cettina Donato, e l’aiuto regia Alessandra Barbagallo. Dall’allestimento scenografico, essenziale ma in continuo mutamento, così da essere velocemente la casa del professore, rimasto vedovo, in cui si assisteva al difficile rapporto tra lui e Tilde, la fedele, e persino innamorata, domestica, l’aula dell’università, il carcere, lo studio medico del collega ed amico, che di nascosto prova ad organizzare la resistenza, ma poi è uno di quelli che firmerà il giuramento, e così via.
Il tutto permette la conoscenza di un episodio storico dell’Italia del “ventennio”,con la freschezza di una pièce teatrale adattabile a qualsiasi regime totalitario, che alla pari di quello fascista è condannabile ed esecrabile. Sottolineato dagli applausi scroscianti del pubblico netino all’indirizzo innanzitutto degli attori con in testa il protagonista David Coco, e con lui Stefania Ugomari Di Blas, Antonio Alveario, Simone Luglio, Pietro Casano, Federico Fiorenza, Luca Iacono, Liborio Natali e Alessandro Romano.
Prossimo appuntamento con il cartellone “Palco centrale-non solo classici” è lunedì prossimo, 22 gennaio 2018, ore 20,45, con il sesto spettacolo di questa stagione:“Il sorpasso”, adattamento teatrale di Micaela Miano, e per la regia di Guglielmo Ferro.
Per la prima volta a teatro vedremo al trasposizione di uno dei capolavori della commedia italia, il celebre film di Dino Risi interpretato da Vittorio Gassman, a più di cinquant’anni dall’uscita del film.
Emanuela Volcan