Baia di Brucoli, Posidonia distrutta: Esposto in procura

Alla Baia di Brucoli stanno strappando e distruggendo la Posidonia oceanica. A seguito dei bassissimi fondali sabbiosi (poche decine di centimetri, in base alle maree) e della scelta di creare un nuovo pontile la Posidonia viene eradicata attraverso il passaggio continuo di un natante a motore, la cui elica tocca, strappa e trita la prateria. Il ripetuto passaggio del natante ha lo scopo di approfondire il fondale per consentire il futuro accesso alle barche. Il cantiere, nel quale non è esposto alcun cartello autorizzativo, dispone anche di qualche mezzo pesante, non è chiaro a quale scopo. Della vicenda, che riguarda la parte di baia (via Campolato Bassa) più vicina alla via Libertà, è stata allertata con un esposto la Procura, la Capitaneria di Porto di Augusta, la Soprintendenza di Siracusa, la Polizia ambientale di Augusta, il Libero Consorzio comunale di Siracusa, l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, il Dipartimento Ambiente di Ragusa e Siracusa, perché verifichino il rispetto delle norme che tutelano la Posidonia, e il regolare possesso della concessione e della Valutazione di Incidenza (VIncA). Quest’ultimo procedimento amministrativo, di carattere preventivo, è indispensabile in quanto la Baia di Brucoli si trova all’interno del SIC “Fondali di Brucoli-Agnone” (ITA0900026), sottoposto a tutela dal DDG n. 375 del 09/07/2019, istituito tra l’altro per proteggere la Posidonia oceanica. Esso serve a verificare se il progetto del nuovo pontile può causare impatto negativo significativo sui fattori biotici e abiotici del sito protetto a livello europeo. Va da sé che quanto esposto è in netto contrasto con tutte le norme europee, nazionali e regionali che tutelano la Posidonia oceanica. La prateria di Posidonia oceanica è habitat prioritario, essendo inserito nell’allegato IV della Direttiva Europea 92/43/CEE, recepita in Italia con il DPR n. 357/1997 e s.m.i.. Anche quando la pianta marina viene spiaggiata, è habitat protetto, quindi soggetto a salvaguardia, ai sensi della Convenzione di Barcellona del 1995, ratificata dall’Italia con la legge 175/99 che include la salvaguardia di altre fanerogame del Mediterraneo quali Zostera noltii e Zostera marina. Solo atteggiamenti di tolleranza e di non intervento degli enti preposti alla tutela e alla difesa possono consentire l’esecuzione di un progetto illegale sotto tutti i profili normativi.

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By F N

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