Petrolchimico, bocciato il progetto di impianto di metanolo – Lukoil minaccia di fare le valigie e andare via da Priolo

Preoccupanti notizie si registrano per i lavoratori dell’area industriale Siracusana. Dai tavoli di confronto degli scorsi giorni, dai quali ci si attendevano impegni rassicuranti da parte di tutte le parti sociali per la ripresa e la ripartenza degli Asset più strategici per Isab Lukoil e per le altre aziende collegate, sono arrivate indicazioni allarmanti per il futuro dell’area industriale del nostro territorio. La bocciatura del progetto dell’impianto di metanolo e della cattura dell’anidride carbonica, rigettato di fatto dall’Innovation Fund.

Esistono evidenti difficoltà a poter dare progettualità futura anche agli altri investimenti, che potrebbero essere cantierabili per preparare una transizione energetica che dia prospettive a medio e lungo termine.

Le dichiarazioni di Lukoil, che minaccia per questo di essere pronta a far le valigie e ad andare via da Priolo se non arrivano fondi pubblici a sostegno degli investimenti, rendono di fatto incerto e preoccupante il futuro di molti lavoratori della nostra area industriale.

Le soluzioni a questo difficile momento, aggravato dall’emergenza pandemica, non possono con l’apertura della cassa integrazione e il conseguente ribilanciamento del personale sulle attività lavorative, ricadere sulle spalle dei lavoratori che giorno dopo giorno vedono il proprio ruolo e la propria mansione assumere responsabilità sempre maggiori rispetto a procedure in essere di conduzione impianti e di sicurezza intrinseche alle attività stesse. Anche queste soluzioni tendono solo a mettere una pezza e mettono a dura prova le condizioni di stress alle quali i lavoratori sono soggetti.

Il tutto tenuto conto che non si comprende a cosa servano i sacrifici richiesti, se non si intravede il proprio futuro occupazionale.

A tutto questo si aggiungono i mancati investimenti proclamati da Eni Versalis e ormai da anni diventati un miraggio, con conseguenze che impattano inevitabilmente sulle piccole e medie imprese dell’indotto, gli incerti programmi di ipotetiche joint venture tra Sonatrach e Sasol che andrebbero incoraggiate invece di essere ostacolate da veti e le dichiarazioni di Erg sulla volontà da parte del gruppo di andar via e di vendere gli impianti di produzione di energia elettrica delle Turbo Gas di Priolo, dopo che la stessa azienda ha costruito la propria storia industriale in questo territorio.

“Noi non condividiamo questo modo di fare aziende, soprattutto in un momento di grande difficoltà come quello che si sta vivendo – dichiara Seby Accolla, Segretario Generale della Uiltec di Siracusa – e pensiamo che l’area industriale Siracusana abbia ancora molto da dare alle risorse energetiche interne del nostro paese”. Per questo motivo la Uiltec chiede tavoli di confronto serrati con tutte le parti sociali e impegni concreti, perché qualora ci fosse bisogno di ribadirlo a rischio non sono soltanto i 1.100 lavoratori di Isab, ma l’economia circolare dell’intera provincia di Siracusa.

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By Redazione

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