Sterna Maggiore abbattuta a Siracusa

Può una fucilata fermare un viaggio di migliaia di km? Può un rarissimo esemplare di Sterna Maggiore essere abbattuto durante il viaggio, che dai siti di nidificazione del sud della Scandinavia si sarebbe recato verso una vasta zona dell’Africa a sud del Sahara? Purtroppo sì! È successo, proprio, alcuni giorni fa quando la LIPU ha ricevuto la segnalazione di una propria volontaria.

Aveva notato su Facebook un post in cui si chiedeva aiuto per un uccello ferito. Viste le foto, i volontari dell’associazione hanno immediatamente capito la gravità della situazione e la rarità della specie. Infatti hanno prontamente contattato la signora, resasi disponibile a consegnare l’animale. Quest’ultimo è stato affidato ad Anna Giordano, storica ambientalista siciliana, presente in quel momento a Siracusa. Cosi, dopo poche ore dalla segnalazione l’animale è giunto al Centro recupero del MAN di Messina. Qui, la povera Sterna, è stata sottoposta alle prime cure e, soprattutto ad una lastra che ha messo in evidenza i numerosi pallini nel corpo e le fratture all’ala e alla zampa. Nella notte, nonostante le prime amorevoli cure, in seguito ad una estesa emorragia interna, l’animale è morto!

La Sterna maggiore non è una specie cacciabile né in pre-apertura né durante il normale periodo di caccia. Non ci sono alibi per coloro che hanno abbattuto a fucilate questa specie così importante! La dimensione di una Sterna maggiore in volo non può essere confusa con un colombaccio o una tortora, e in relazione a ciò risulta raccapricciante ipotizzare che esistano alcuni che giocano al tiro al bersaglio contro qualsiasi cosa si muova soltanto per il gusto di sparare, non facendo alcuna differenza fra specie cacciabili e non, fra specie comuni e specie rarissime.

L’abbattimento, risulta ancora più triste se si conoscono alcuni elementi degli aspetti biologici della specie. Gli adulti di Sterne maggiori, durante la migrazione autunnale, accompagnano i loro giovani, nati durante l’ultima primavera, nella loro prima migrazione insegnando loro, la strada che dovranno ripercorrere negli anni successivi per tornare nei siti di nidificazione. Ora, qualche giovane di Sterna maggiore, vaga nel Mediterraneo orfano di una importante guida per raggiungere i siti di svernamento.

Questo barbaro gesto non è l’unico fino adesso e condivide lo stesso amaro risvolto del giovane capovaccaio ucciso nei pressi di Mazara del Vallo. Siamo fortemente preoccupati che fatti del genere continueranno a ripetersi, perché la stagione venatoria siciliana 2018/2019, autorizzata dall’Assessore Regionale Bandiera, è la più lunga mai consentita in Sicilia, considerate pre-apertura e posticipo della chiusura, la caccia si è aperta il primo settembre e si chiuderà il 10 febbraio.

Le notizie di abbattimenti di specie protette di susseguono una dietro l’altra. E’ di poche ore fa la notizia dell’ennesimo ritrovamento di un raro Falco pescatore anch’esso caduto per colpa del piombo di un fucile. Chiediamo con forza un intervento dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Edy Bandiera. Non può rimanere inerme davanti a questo stillicidio di specie rarissime. La Sicilia, senza un suo deciso intervento rischia di diventare la tomba di tante, troppe specie protette. L’Assessore convochi immediatamente le Associazioni Ambientaliste per definire una road map per risolvere il problema del bracconaggio in Sicilia e, nel frattempo, sospenda il calendario venatorio prima che la nostra Regione, diventi lo zimbello d’Europa.
Chiederemo anche l’intervento del Presidente della Regione Nello Musumeci – Conosciamo la sua passione per il mondo della natura e, ben coscienti che è impegnato a risolvere altri e numerosi problemi per la nostra Regione, non possiamo non chiedere il suo intervento per mettere fine a questa mattanza che ha ripercussioni sulla natura di tutta Europa.

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By wltv

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