Augusta, corruzione in un appalto al Porto: un arresto

E’ stata denominata “Port Utility” l’operazione della Guardia di Finanza di Siracusa che oggi ha portato all’esecuzione di un’ordinanza per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
L’appalto finito nel mirino della Procura riguarda l’aggiudicazione dei “servizi ingegneria per la redazione della Vas a corredo del piano regolatore” del valore di 1.810.920 euro aggiudicato con la procedura del ribasso a 751.986,70 euro. In manette è finito l’ingegnere siracusano Gaetano Nunzio Miceli, 57 anni, che, secondo l’accusa, avrebbe corrotto un commissario di gara dell’appalto con una tangente di 330.000 euro. Miceli, avrebbe creato 3 “società cartiere”, la Malta Tecnass Holding Ltd, la New Pro Engineering Ltd e la Tremme Ltd, con l’intento di farvi confluire le somme dell’illecito. Le indagini sono iniziate nei primi mesi del 2015 e avrebbero accertato che la commissione di gara per l’appalto incriminato sarebbe stata nominata a ottobre del 2013 e che Miceli, già tre mesi prima, avrebbe fatto inserire nella commissione di gara colui che poi avrebbe ricevuto la mazzetta. Alla fine l’appalto è stato assegnato ad un Raggruppamento temporaneo di imprese, di cui una società è in parte riconducibile proprio a Miceli. Per coprire la tangente sarebbe stata messa in piedi una consulenza tecnica nell’ambito di un altro appalto sempre all’interno del Porto di Augusta. La consulenza sarebbe stata pagata in più tranches e lo stesso commissario avrebbe costituito una società per veicolare il denaro. Proprio a Malta è stata intercettata parte del denaro incassato dal commissario di gara. In tutto gli indagati sono 15. L’appalto, secondo quanto riferisce la procura – sarebbe stato particolarmente appetibile per Miceli, perché avrebbe potuto essere ampliato nel futuro fino a 5 milioni di euro senza ricorrere a gara pubblica.
Per Miceli, ritenuto il “dominus occulto degli appalti al porto di Augusta e che si sarebbe avvalso della complicità di altre persone nell’ambito dell’amministrazione dell’Autorità Portuale” – ha scritto il gip Giuseppe Tripi nel provvedimento – sono stati disposti i domiciliari e il sequestro preventivo della Tecnass Srl per 482.105 euro per mancato pagamento delle imposte.
Altri appalti assegnati al Porto di Augusta sono sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Siracusa. “Ciò che è venuto fuori finora – ha detto il procuratore, Francesco Paolo Giordano – rappresenta uno spaccato sintomatico di quanto inquinato sia il sistema degli appalti”

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